Attualità
Inaugurata una sala del Consiglio regionale a Gipo Farassino
Mosca (Lega): “doveroso ricordare un piemontese vero che ha voluto stare in mezzo ai piemontesi”
Una sala di Palazzo Lascaris, sede del Consiglio regionale del Piemonte, è stata intitolata oggi a Gipo Farassino, già consigliere e assessore regionale, che ci lasciava 10 anni fa.
Cantautore, poeta, attore, politico. Gipo Farassino ha saputo interpretare al meglio i sentimenti profondi della “sua gente”. Ha prima cantato e poi rappresentato il Piemonte, anche fuori dai confini regionali e nazionali.
«Ho due ricordi personali legati a Gipo – ha rammentato nel suo intervento in Aula il consigliere regionale Michele Mosca – il primo è il Gipo artista poliedrico, che cantava di una Torino che stava scomparendo, fatta di gente normale. Lui non ha mai inseguito le mode né i salotti cittadini e quindi cantava le periferie e i lavoratori, sempre con una grande attenzione nei confronti degli ultimi. Ogni tanto mi fa piacere riascoltare le sue canzoni perché mi ricordano – e ci ricordano – le nostre origini, le origini dei nostri nonni e dei nostri genitori. Ci raccontano da dove arriviamo e anche dove vogliamo andare. Il secondo è il ricordo del Gipo politico. Ero un giovane studente delle scuole superiori quando fondava Piemont Autonomista e, due anni dopo, quando entrò nella Lega di Umberto Bossi, si accese in me l’orgoglio di essere piemontese. Insieme, Gipo e Umberto ci diedero un sogno: il sogno dell’autodeterminazione dei popoli che, seppure un po’ sopito, oggi è ancora vivo in tanti di noi e lo resterà fino a quando le istituzioni non sapranno dare delle risposte concrete.
Il suo impegno in Consiglio regionale portò all’approvazione di importanti leggi e iniziative, in particolare per la tutela e la valorizzazione della lingua piemontese e per l’adozione della bandiera della Regione Piemonte, il Drapò. Personalmente – ha proseguito Mosca – sto provando a insegnare il piemontese ai miei figli, devo dire con parecchia fatica perché ormai le occasioni per parlarlo ma anche solo per ascoltarlo sono ormai poche, però credo che ognuno di noi dovrebbe cercare di tramandare alle generazioni future quelle che sono le nostre radici.
Negli anni in cui è stato assessore, Gipo ha portato avanti una serie di iniziative per far sentire a casa i piemontesi emigrati nel mondo, che avevano lasciato la nostra “patria cita”. Lo ha fatto in particolare in Sud America, tant’è che poco tempo fa abbiamo ricevuto come Ufficio di Presidenza una delegazione di piemontesi argentini che non hanno voluto dimenticare le loro origini e la terra da cui i loro avi sono partiti. Oggi è quindi doveroso ricordare Gipo e dedicare uno spazio del Consiglio regionale alla sua memoria. Ricordare l’uomo, l’artista, il politico… soprattutto ricordare un piemontese vero che ha voluto stare in mezzo ai piemontesi».
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