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In tre mesi 2.780 offerte di lavoro, oltre la metà senza candidati o quasi

Introvabili gli operai specializzati
nei settori dell’edilizia e anche del tessile – abbigliamento

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Introvabili gli operai specializzati nei settori dell’edilizia e anche del tessile -abbigliamento

In tre mesi 2.780 offerte di lavoro, oltre la metà senza candidati o quasi.

In tre mesi 2.780 offerte di lavoro, oltre la metà senza candidati o quasi

Nel 2024, su un totale di 5,5 milioni di nuovi ingressi nel mercato del lavoro, quasi 840 mila (pari al 15 per cento del totale delle entrate attese) hanno riguardato operai specializzati. La ricerca di queste figure si è rivelata particolarmente impegnativa: nel 63,8 per cento dei casi, infatti, gli imprenditori hanno segnalato notevoli difficoltà nel reperimento e, quando la selezione ha avuto esito positivo, il processo ha richiesto in media quasi cinque mesi.

Nessun’altra professione richiesta dalle aziende ha evidenziato livelli di difficoltà e tempi di ricerca superiori a quelli riscontrati per gli operai specializzati. Inoltre, in quattro casi su dieci l’insuccesso nel trovare questo profilo è stato determinato dall’assenza di candidati presentatisi al colloquio.

E anche il Biellese non ha fatto eccezione. Secondo i dati elaborati dalla Cgia di Mestre nel periodo agosto – ottobre 2025 nel Biellese ci saranno complessivamente, quindi non solo operai specializzati, 2.780 offerte di lavoro ma la difficoltà del reperimento di personale riguarderà il 54,8 per cento dei casi, facendo così che nella classifica nazionale la nostra provincia si colloca al posto numero 11 (prima è Pordenone con il 56,8 per cento, ultimissima è Trapani con il 43 per cento).

Le offerte di lavoro  nel mese di settembre

Nel corrente mese di settembre in Piemonte sono previsti 35.350 contratti di lavoro, che salgono a poco più di 92mila se si guarda all’intero trimestre settembre-novembre. Numeri che sulla carta potrebbero sembrare confortanti, ma che in realtà raccontano un arretramento pesante: rispetto a un anno fa mancano all’appello 4.420 assunzioni solo nel mese di settembre (-11,1%) e quasi 9.300 nel trimestre. A dirlo in questo caso è il Bollettino Excelsior di Unioncamere e Ministero del Lavoro, che ha raccolto le previsioni delle imprese tra il 9 e il 25 luglio.

Dietro la riduzione si intravedono cali diffusi nei comparti che muovono l’economia regionale. I servizi restano la colonna portante con 23.380 ingressi, pari a due terzi del totale, ma perdono più di 3.400 posizioni rispetto a un anno fa. L’industria scivola a quota 10.410, con un calo di circa mille unità, mentre resiste e addirittura cresce, seppur di poco, il settore primario che con 1.560 assunzioni mette a segno un +80 sul 2024. Nei dettagli spiccano i servizi alla persona con 6.430 contratti, seguiti dal turismo (5.190) e dal commercio (3.890). Le costruzioni, nell’ambito industriale, coprono il 7,9%.

Operai specializzati,  gli introvabili

Ritornando ai dati elaborati dalla Cgia di Mestre i settori dove è sempre più difficile reperire operai specializzati riguardano l’edilizia e il manifatturiero; in riferimento a quest’ultimo, il legno, il tessile-abbigliamento-calzature e la metalmeccanica sono le filiere dove la ricerca è più impegnativa.

Nel settore dell’edilizia, ad esempio, viene segnalata la difficoltà di trovare sul mercato del lavoro carpentieri, ponteggiatori, cartongessisti, stuccatori, pavimentatori/piastrellisti, palchettisti e gruisti/escavatoristi. Nel tessileabbigliamento si faticano ad assumere modellisti, confezionisti e stampatori.

Nel calzaturiero, invece, tagliatori, orlatori, rifinitori e cucitori. Nella metalmeccanica, infine, la maggiore difficoltà di reperimento riguarda tornitori, fresatori, saldatori certificati, operatori di macchine a controllo numerico computerizzato e i tecnici di montaggio per l’assemblaggio dei componenti complessi. Nel comparto del legno sono quasi introvabili i verniciatori, gli ebanisti, i restauratori di mobili antichi e i filettatori attrezzisti.

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2 Commenti

1 Commento

  1. Spillo

    11 Settembre 2025 at 14:32

    Potrebbe essere che le retribuzioni per gli “specialisti” non siano soddisfacenti.

  2. Dori

    11 Settembre 2025 at 16:18

    esatto, oltre agli stipendi da miseria, anche i contratti, in più non si viene valorizzati x il proprio lavoro di 30 anni di esperienza, agenzie interinali, (non tutte, ma ben poche si salvano) molto menefreghiste.. e quando arrivi ai 50 sei fuori dal lavoro.. quindi uno schifo, dovrebbero ridimensionare un po’ di cose..ma aria fritta.. poi si lamentano che c’è parecchia gente che prende la naspi, x forza.. porco 2 😡

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