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In fondo Biella non ce la meritiamo: una città strana, selvatica, nascosta e scorbutica

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Biella, la nostra Biella è strana, selvatica, nascosta e scorbutica. Qui non ci capiti per caso, non è una città di passaggio e non si trova su una direttrice come possono essere Novara o la triste Vercelli. Qui ci fai capolino solo per scelta o magari se ti sei accidentalmente perso.
Ed ecco perché quando vedo quei “pochi” turisti, superato lo stupore iniziale, non posso che esserne felice, perché hanno deciso loro di farci visita, l’hanno voluto, si sono impegnati e ci hanno trovati.
Spesso la cosa mi fa sorridere, perché noi siamo i primi a snobbare la città e il suo potenziale ma c’è gente che fa chilometri, si organizza, spende soldi e tempo per visitarci, come di riflesso ci sono molti biellesi che si impegnano affinché gli stessi visitatori siano ben accolti.
Giro sovente con l’auto per il centro e sono fiero di questa strana città, la osservo, la respiro, in fondo, a modo mio la amo.
Poi, distratto da tanti pensieri profondi, distolgo lo sguardo dalla strada, prendo una buca che quasi mi uccide e in un attimo la poesia svanisce, lasciando posto a un sonoro vaffanculo che mi ricorda che in fondo, anche questa è Biella.

La Biella che piaceVa

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