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Il virus West Nile si avvicina: primi casi in Piemonte, a Torino e Novara

In 31 province attivate restrizioni alle donazioni di sangue. In una settimana i casi sono cresciuti da 32 a 89

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Il virus West Nile si avvicina. Ci sono infatti anche Torino e Novara tra le 31 province italiane in cui sono state attivate restrizioni alle donazioni del sangue per il contrasto al virus.

Nello specifico, il provvedimento su Torino è stato preso in seguito al riscontro di positività al virus in zanzare nei comuni di San Mauro e Caselle. Quello su Novara per la positività al virus in zanzare nella città stessa di Novara.

Il virus West Nile si avvicina

L’elenco è stato pubblicato sul sito del Centro nazionale sangue. Le limitazioni prevedono il test Nat (Nucleid Acid Test, che permette di amplificare anche piccoli frammenti di materiale genetico). O in alternativa la sospensione temporanea per 28 giorni dei donatori di sangue e di emocomponenti che abbiano soggiornato anche solo per una notte nelle province indicate.

Le province sotto osservazione

Le province indicate dal Centro nazionale sangue sono: Bologna, Caserta, Cremona, Ferrara, Forlì-Cesena, Frosinone, L’Aquila, Latina, Lecce, Lecco, Lodi, Mantova, Milano, Modena, Napoli, Novara, Oristano, Padova, Parma, Pavia, Piacenza, Ravenna, Reggio Emilia, Roma, Rovigo, Torino, Treviso, Udine, Varese, Venezia e Verona. Il provvedimento riguarda anche due regioni della Grecia (unità periferiche dell’Attica Occidentale e del Pireo) e della Romania (distretto di Sălaj). Per chi è stato negli Usa, la sospensione per la donazione di sangue è estesa a un anno.

Casi raddoppiati

Sono più che raddoppiati nell’arco di sette giorni, passando da 32 a 89, i casi confermati di virus West Nile notificati all’Istituto superiore di sanità (Iss).

L’ultimo bollettino della sorveglianza Iss nel 2025 aggiorna ad otto il numero complessivo delle vittime. Ma a queste si aggiunge un ulteriore decesso avvenuto nel casertano e non ancora notificato all’Istituto.

La situazione non indica segnali di allarme, sottolineano gli infettivologi e l’Iss. Ma l’invito alla popolazione è di adottare tutte le misure di prevenzione per evitare la puntura delle zanzare, portatrici del virus. E contattare il proprio medico in presenza di uno stato febbrile superiore ai 38 gradi.

Tra i casi confermati al 30 luglio, spiega l’Iss, 40 si sono manifestati nella forma neuro-invasiva (2 Piemonte, 1 Lombardia, 3 Veneto, 1 Emilia-Romagna, 23 Lazio, 10 Campania). 2 casi asintomatici identificati in donatori di sangue (1 Veneto, 1 Campania). 46 casi di febbre (1 Lombardia, 5 Veneto, 35 Lazio, 4 Campania, 1 Sardegna). E 1 caso asintomatico (1 Campania). Sono stati notificati al momento 8 decessi (1 Piemonte, 2 Lazio, 5 Campania).

Salgono a 31 le Province con dimostrata circolazione del virus appartenenti a 10 Regioni: Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Lazio, Abruzzo, Campania, Puglia e Sardegna. Intanto si registrano varie segnalazioni dalle regioni. Un uomo di 54 anni di Monselice è ricoverato in gravi condizioni all’ospedale di Padova. Mentre un primo caso di infezione da West Nile è stato accertato in provincia di Lecce.
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