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Il take away gira alla grande

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BIELLA – Il Take Away funziona e anche alla grande. Un rapido sondaggio tra i ristoratori cittadini costretti dall’emergenza sanitaria a immergersi in un ruolo non previsto ne decreta la promozione a pieni voti. C’è persino chi si spinge più in là: «Piuttosto che clienti e camerieri con le mascherine che hanno il terrore di sfiorarsi, il Take Away è certamente la soluzione migliore».

«Per lo meno dopo un blocco totale di 59 giorni – afferma Benni Possemato, titolare della Civetta al Piazzo – nella giornata di giovedì abbiamo riaperto i battenti e questa è certamente una notizia positiva. Ovviamente abbiamo approfittato della possibilità di sperimentare il servizio e siamo in grado di proporre un’offerta abbastanza variegata compatibilmente con i limiti che il servizio di asporto comporta. Devo dire che la risposta è stata positiva tanto che sto pensando di continuare anche quando torneremo alla completa normalità».

E come sarà la nuova normalità? «Questa è una bella domanda a cui al momento penso nessuno sia in grado di dare una risposta, le ipotesi su come mantenere le distanze all’interno dei locali sono diverse, alcune praticabili altre meno. Così come rimaniamo in fiduciosa attesa anche sui tempi della completa riapertura perchè anche su questo le parole si sprecano».

Sin dall’inizio della crisi Luigi Apicella del ristorante La Lucciola, insieme ad altri colleghi, ha attivato un servizio di consegna a domicilio, integrato ora con il take Away: «Sono soddisfattissimo così come altri miei colleghi. Il cliente ordina, noi gli diamo un orario preciso, il ritiro avviene in assoluta sicurezza per noi e per loro. Per quanto siamo solo all’inizio i primi risultati sono assolutamente soddisfacenti».

Le perplessità ovviamente riguardano il futuro sul quale Luigi Apicella ha un’idea particolare: «Piuttosto che riaprire alle condizioni ipotizzate, secondo me sarebbe meglio aspettare settembre sperando che il peggio, da un punto di vista sanitario, sia passato. Secondo i miei calcoli, se nel mio locale dovessi garantire le distanze minime ipotizzate il ristorante non potrebbe contenere più di 30-40 persone. Immagino pranzi e cene con commensali che invece di godersi pranzo o cena passerebbero il tempo a mettersi e togliere la mascherina per farsi portare le ordinazioni. Non avrebbe alcun senso, invece di gustare il cibo il tempo trascorrerebbe nella preoccupazione di mantenere le distanze, un’operazione peraltro molto difficile considerando il tempo di permanenza in ambienti comunque ristretti. A questo punto è meglio aspettare e continuare con Take Away e asporto in attesa di un ritorno alla normalità».

Meno entusiasti ma pur sempre favorevoli sono Evelin e Luigi Acampora della pizzeria Al Bucaniere di via Pietro Micca: «Anche noi abbiamo istituito il servizio di asporto ma al momento la nostra clientela preferisce la consegna a domicilio. Se devo fare una proporzione, il Take Away è pari al 30 per cento delle ordinazioni mentre il 70 per cento continua a preferire la consegna a domicilio. Forse perchè la gente ha paura di trasgredire qualche regola e quindi continua a privilegiare la consegna a domicilio che non è a rischio multe».

Soddisfatto del mix consegna a domicilio/asporto è anche Halil Sivgin della pizzeria Arena di Chiavazza. «A fianco della tradizionale consegna a domicilio che pratichiamo da sempre, ora anche noi abbiamo attivato il nuovo servizio e devo dire che la nostra clientela ha risposto in maniera positiva. Siamo dunque soddisfatti, ancor più considerando il dramma che stiamo vivendo».

Della stessa opinione è Giuseppe Apicella, della pizzeria La Pace di via Garibaldi: «I nostri clienti stanno rispondendo abbastanza bene al nuovo servizio Take Away, non possiamo lamentarci anche se molte persone, abituatesi alla consegna a domicilio, per ora restano fedeli a tale servizio».

Soddisfatto anche Sergio Casu del bar Enoteca da Sergio di via Gramsci: «Come enoteca per tutto il periodo abbiamo potuto effettuare le consegne a domicilio e da lunedì abbiamo istituito il take Away. In questi primi giorni i risultati sono positivi, con la riapertura degli uffici abbiamo avuto molte richieste. Ma quello che mi fa altrettanto piacere è nel constatare in tutti la voglia di ricominciare. Abbiamo vissuto e stiamo vivendo un momento difficile ma è necessario andare avanti».

Sulla stessa lunghezza d’onda Simone Frezzato titolare del Glamour: «Inizialmente avevo qualche dubbio sulla riuscita ma mi sono ricreduto. La risposta della clientela c’è stata, ovviamente non paragonabile a quella dei periodi normali, ma considerando la situazione generale non potevamo sperare di meglio».

Anche i problemi organizzativi iniziali sono stati risolti: «Superato il momento di rodaggio anche sotto questo aspetto non ci sono problemi. Disponiamo anche di tre uscite quindi siamo nelle condizioni ideali per fare osservare le disposizioni sanitarie».

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