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Il maresciallo Luca Barisonzi sarà ospite a Ponderano

Per il 90° anniversario del gruppo alpini di Ponderano

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Il maresciallo Luca Barisonzi sarà ospite a Ponderano

Il maresciallo Luca Barisonzi sarà ospite a Ponderano

Entrano nel vivo gli appuntamenti per il novantesimo ° anniversario di fondazione del Gruppo Alpini di Ponderano.
Venerdì 31 si apriranno ufficialmente i festeggiamenti. Sarà presente il primo maresciallo in ruolo d’onore, Croce d’argento al merito dell’Esercito e autore del libro “La patria chiamò” Luca Barisonzi.

Il pogramma

Al mattino incontrerà gli studenti delle scuole medie, nel pomeriggio invece verrà accompagnato da una delegaazione delle penne nere a visitare il “Museo Biellese degli Alpini”.
La festa proseguirà alle 21 al salone polivalente. Barisonzi presenterà il suo libro raccontando la vita da alpino, la missione in Afghanistan, i suoi valori e la sua rinascita attraverso foto e filmati.
Sarà accompagnato dal coro “Cento voci” della Sezione Ana di Biella.

Chi è

«Luca Barisonzi – spiegano le penne nere di Ponderano – è nato nel 1990. A soli 20 anni è stato nominato caporale dell’ottavo ° Reggimento Alpini, poi il triste epilogo. Il 18 gennaio del 2011 si trovava all’interno dell’avamposto nella zona di Bala Murghab in Afghanistan. Un terrorista infiltrato nell’esercito afghano ha sparato a bruciapelo ferendolo al collo ed al torace, nello stesso momento fu ferito a morte il caporalmaggiore Luca Sanna. Paralizzato dal collo in giù, con grande coraggio Luca, pian piano ha riacquistato la parola, muove il braccio destro, e flette quello sinistro. L’Associazione nazionale alpini, guidata all’ora dal Biellese Corrado Perona, con le sue sezioni e i suoi gruppi decise di fragli costruire una casa a sua misura, senza barriere architettoniche e domotica denominata “Una casa per Luca”.

 

Le imprese

Il militare è stato promosso al grado di primo maresciallo e insignito della Croce d’Argento al Valore dell’Esercito, con la seguente motivazione: “Il Graduato alpino riusciva a far palesare le reali intenzioni di un militare afghano e consentiva di limitare le conseguenze dell’azione stragistica, grazie allo spiccato intuito, alla straordinaria chiarezza d’intenti e all’esemplare determinazione, pur restando, nel corso dell’evento, gravemente ferito”. Dopo quel terribile momento che l’ha reso tetraplegico, si è sposato, ha una bellissima bambina, ha scalato il Monte Rosa e ora fa parte del Gruppo Sportivo paralimpico della Difesa».
Red.pa

 

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