Attualità
Il cielo sopra Biella
Tanti di noi devono avere tirato un sospiro di sollievo nell’apprendere che le due persone avvistate qualche giorno fa al Gorgomoro erano entro la distanza massima dei 200 metri dalla loro abitazione. Ci voleva il volo speciale di un drone per confermare che a Biella siamo ligi alle regole.
Non si tratta di “benaltrismo”, riconosco l’importanza dei controlli, ma propongo una serie di idee su cui vorrei che le amministrazioni, a partire da Biella, si dedicassero con la stessa solerzia, ed impiego di mezzi, che stanno usando per individuare eventuali clandestini della scampagnata campestre.
Vorrei un conforto sul controllo del prezzo delle mascherine, per reprimere eventuali speculazioni da parte di venditori che applicano prezzi decuplicati, a fronte di altri che, in spirito solidaristico, le smerciano sotto costo.
Un’altra rassicurazione riguarda alcune RSA, per cui sul Piemonte, Biellese compreso, si stanno addensando sospetti di gravi leggerezze nella gestione dei malati.
E nella mancata fornitura di sistemi di protezione agli operatori; mi basterebbe sapere, magari prima della magistratura, se siano stati sottaciute scelte rivelatesi infauste ed essere rincuorato sapendo che qualche amministratore, dopo aver rincorso un solitario a spasso, sta vigilando sulle condizioni degli ospiti e degli addetti perché operino in sicurezza.
Inoltre, mi piacerebbe sapere se qualcuno dei nostri sindaci si sta preoccupando di coordinare un piano di gestione delle attività che stanno gemendo per la lunga interruzione, quando verrà dato il via libera dal governo, speriamo presto. Infine vorrei sapere se esiste un accordo con l’ASL al fine di avere un quadro rappresentativo sulla diffusione dei contagi nel biellese e quali sono le procedure per la gestione dei malati in quarantena domiciliare, perché stare chiusi in casa accanto ad un malato non rappresenta un sano stile di vita. Si sta infatti confermando che oggi, la prima fonte di contagio matura in ambito casalingo.
Abbiamo bisogno di chiarimenti e di regole definite, sottoscritte da tutte le parti coinvolte per partire in modo omogeneo.
Non vorrei assistere ad un cambio di scenografia di un copione già visto. Individuare un clichè e su di esso costruire le poche argomentazioni politiche di chi non ha idee proprie e che trova nell’esasperazione della repressione la sua ragione d’essere. Qualche mese fa erano i giardini Zumaglini, ora sono i cieli alla ricerca degli evasi dagli arresti domiciliari.
Le risposte di cui abbiamo bisogno non arrivano dal cielo, meglio volgere lo sguardo più in basso per non scordare nessuno e accorgersi che ci sono ancora uomini che muoiono di stenti dentro ruderi industriali in città. Non servono ne’ droni né messinscene, ma solo attenzione, buon senso e umanità.
Vittorio Barazzotto
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