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Il biellese Dimitri Buzio eletto oggi nuovo presidente di Legacoop Piemonte

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Dimitri Buzio, biellese di 45 anni, oggi è stato eletto presidente di Legacoop Piemonte dalla direzione regionale dell’associazione. 

Il neopresidente Dimitri Buzio ha ringraziato chi lo ha preceduto in questo ruolo e il gruppo dirigente di Legacoop Piemonte “che ha sempre avuto il coraggio di una visione prospettica”.

La dichiarazione del neopresidente

“Mi auguro che la cooperazione possa essere sempre più protagonista. – afferma il nuovo presidente – Non bisogna pensare alla cooperativa come a una forma imprenditoriale residuale rispetto ad altri modelli di impresa perché dove è presente arricchisce l’offerta. Le nostre cooperative svolgono ruoli fondamentali sul territorio per quanto riguarda i servizi, la grande distribuzione, l’assistenza agli anziani e alle fasce più deboli della popolazione. 

Nel 2019 le 446 cooperative associate di Legacoop Piemonte hanno fatto registrare un valore di produzione di quasi 3 miliardi di euro (2.852.200.000) pari al 2,6 per cento del Pil piemontese.  Esse contano 688.500 soci e 30mila occupati. 

E ciò deve essere chiaro a noi per primi, ma anche ai nostri interlocutori nel mondo politico e produttivo. In tal senso l’Alleanza delle Cooperative rappresenta un punto di semplificazione della rappresentanza ma non può esaurire l’agire politico della nostra Associazione”.

La fase post lockdown

Buzio ha affrontato anche le tematiche legate all’attualità e alla fase post lockdown: “Quella che stiamo vivendo è una fase di grande incertezza. La pandemia ha avuto ripercussioni sul mondo economico e produttivo e non sappiamo cosa ci aspetti nei prossimi mesi. I dati statistici parlano di un’economia piemontese tornata indietro di 12 anni, al pieno della crisi economica.

La geografia ci può dare una mano per il rilancio del Piemonte in quanto la nostra regione è un polo fondamentale nello sviluppo infrastrutturale dei prossimi decenni. Penso all’Alta Velocità, il Tav Torino-Lione di cui c’è da auspicare una rapida prosecuzione dei lavori senza più sé né ma. Il retroporto di Genova che avrà come sua principale area di sviluppo il territorio alessandrino. Il “Piemonte Orientale” sempre più  anello di congiunzione tra Torino e Milano. E la Asti-Cuneo necessaria per rafforzare lo sviluppo della filiera agricola di quei territori. Progetti a cui mi sento di dire il mio si convinto”. 

Infine, un passaggio sulle nuove sfide per il mondo cooperativo: “Legacoop non deve dimenticare l’eredità del nostro passato ma dobbiamo spogliarci dei panni del 900 e reinterpretare il nostro ruolo secondo nuovi schemi che sappiano parlare alla realtà del nuovo Millennio. Da sempre  l’impresa cooperativa mette al centro le persone, coniugando le necessità del proprio sviluppo con la tutela e il rispetto dei soci. Guardiamo con coraggio al futuro”, conclude Buzio.

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