Il Bar Sport di Chiavazza festeggia i suoi primi 40 anni

Il Bar Sport di Chiavazza, la scorsa settimana, ha festeggiato i 40 anni di attività. Un bel traguardo condiviso da tutti gli affezionati clienti che hanno voluto vivere questo momento di felicità con i titolari, Elena e Marco Garnero come una grande famiglia.

«Siamo ovviamente molto contenti di questo anniversario – commenta Elena Garnero – soprattutto considerato che molte storici negozi del quartiere, purtroppo, hanno chiuso le saracinesche per sempre proprio in questo periodo. Furono i miei genitori ad aprire questo esercizio agli inizi degli anni Ottanta. Adesso loro non ci sono più e a portare avanti l’attività ci pensiamo io e mio fratello Marco. Abbiamo sempre lavorato tutti insieme».

Alle parole di Elena fanno eco quelle dell’altro titolare. «Dal 1980 al 1982 mi mamma ha gestito con mia sorella il circolo Virtus, mentre mio padre faceva l’agente di commercio – racconta l’uomo – poi nel 1983 mia madre prese questo bar e a quel punto anch’io decisi di andare a lavorare con loro. Mi ricordo che avevamo un orario lunghissimo, aprivamo alle 5 e mezzo del mattino, come ora, ma chiudevamo all’una di notte. Il mio papà faceva l’ultimo “turno”. Insomma ci siamo sempre dati da fare, ma, a memoria non mi viene in mente nessun momento di tensione, nessuno screzio. Siamo sempre andati d’accordo, anche ora che ci siamo solo io e Elena».

«Penso che questo clima famigliare – continua il gestore – sia percepito anche dai nostri clienti, molti dei quali ormai sono diventati dei veri e propri amici. Come diceva Elena all’inizio, purtroppo, molti negozi del rione hanno chiuso, non c’è stato un ricambio generazionale, pensare, ad esempio, alla ferramenta e ai suoi 80 anni di storia ormai finiti è veramente triste. Noi fortunatamente non abbiamo mai avuto grandi problemi, è vero lavoriamo molto, siamo sempre qui, fatto salvo la domenica giornata di chiusura, ma non mi lamento. Anche le persone che frequentano il nostro bar le conosciamo da una vita, vengono magari per prendere anche solo un caffè, ma due parole si fanno sempre. E’ questo aspetto umano la parte che mi piace di più del mio lavoro, le persone che frequentano il nostro locale non sono semplici avventori ma, nella maggior parte dei casi, sono dei veri e propri amici che è un piacere vedere».

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