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I prodotti delle province di Vercelli e Biella tra le 342 bandiere del gusto

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I prodotti delle province di Vercelli e Biella tra le 342 bandiere del gusto

Oltre 700.000 persone in tre giorni hanno visitato, lo scorso fine settimana, il Villaggio Coldiretti, che ha coperto una superficie di 200mila metri quadrati attorno al Castello Sforzesco di Milano con la più grande fattoria mai realizzata in un centro storico di una città.

Anche i soci delle province di Vercelli e Biella hanno partecipato numerosi, con diversi autobus organizzati per l’occasione.

Il bilancio stilato dalla Coldiretti a conclusione di #Stocoicontadini è positivo, si è trattato di una rassegna che ha ospitato 400 stand tra mercati degli agricoltori, aree del gusto, street food, stalle, agriasili, fattorie didattiche, orti, antichi mestieri, pet therapy, agrichef, laboratori, trattori, nuove tecnologie e workshop, presso i quali è stato possibile degustare, apprendere, giocare e divertirsi al fianco di oltre diecimila agricoltori.

Tra le notizie di questa tre giorni c’è anche quella del numero record di 5155 “Bandiere del gusto” Made in Italy per il 2019. E’ quanto è emerso dal nuovo censimento 2019 delle specialità che sono ottenute secondo regole tradizionali protratte nel tempo per almeno 25 anni, presentato dalla Coldiretti durante il Villaggio.

In Piemonte sono 342 le specialità, che ne fanno la sesta regione in Italia nella “classifica” di questi prodotti. Tra le “bandiere” piemontesi tanti anche i prodotti della provincia di Vercelli e Biella, come il Ratafià, liquore di ciliegie tipico del biellese o i Bicciolani, biscotti alla cannella del vercellese, oppure ancora la Toma e il Maccagno della Valsesia. Tra le specialità anche prodotti tipici come il Fagiolo di Saluggia e le Zucchine di Borgo d’Ale.

Dietro ad ogni prodotto c’è una storia, una cultura ed una tradizione che è rimasta viva nel tempo ed esprime al meglio la realtà dei nostri territori – afferma Paolo Dellarole, presidente di Coldiretti Vercelli – Biella – La necessità è quella di continuare a difendere queste produzioni dall’omologazione. Si tratta di un patrimonio culturale per l’intera collettività che la nostra regione può oggi offrire con orgoglio sul palcoscenico mondiale contando 14 Dop, 9 Igp, 18 Docg e 42 Doc. I prodotti tipici, oltretutto, vengono acquistati come souvenir dal 42% degli italiani in vacanza: questo grazie al fatto che il nostro Paese può contare primati nella qualità, nella sostenibilità ambientale e nella sicurezza della propria produzione agroalimentare”.

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