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I primi 20 anni del ristorante Cà ’d Gamba

Quello di Romeo è un volto che rimarrà impresso nei ricordi di tutti

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I primi 20 anni del ristorante Cà ’d Gamba. Un volto che rimarrà impresso nei ricordi di tutti, un sorriso sincero e il suo inseparabile cappello da cuoco.

I primi 20 anni del ristorante Cà ’d Gamba. Un volto che rimarrà impresso nei ricordi di tutti, un sorriso sincero e il suo inseparabile cappello da cuoco.

I primi 20 anni del ristorante Cà ’d Gamba

Un volto che rimarrà impresso nei ricordi di tutti, un sorriso sincero e il suo inseparabile cappello da cuoco. Sono trascorsi cinque anni dalla morte di Romeo Girardo lo storico chef del Circolo Sociale. In seguito aveva aperto il ristorante Cà ’d Gamba a Sordevolo che proprio in questi giorni compie 20 anni di attività.

Dopo la scomparsa di Romeo al timone c’è suo nipote Francesco Militano che ricorda con commozione i tanti momenti belli trascorsi con il suo amato nonno: «Ero poco più che un bambino quando iniziai a muovere i primi passi in cucina; tra le mura del Circolo Sociale – spiega -. Ho nei pensieri e nel cuore i tanti insegnamenti che il nonno mi aveva trasmesso con pazienza e affetto. Poi 20 anni fa la svolta; io ero da poco maggiorenne quando decise di dare vita a un’attività tutta sua; lo fece soprattutto per la famiglia; nacque cosi Cà ’d Gamba.

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Il giorno dell’inaugurazione

«Ricordo – prosegue Francesco Militano – il giorno dell’inaugurazione; mio nonno aveva gli occhi lucidi per l’emozione. Una festa organizzata in grande stile con la presenza di centinaia di persone, avevamo addirittura messo a disposizione i bus navetta da Biella a Sordevolo. Per me i primi anni non furono semplici, mi buttai a capofitto in questa impresa, rinunciando ai divertimenti. Poi nel 2011 il nonno mi disse: ora pensaci tu, mi diede in mano le chiavi del ristorante, intanto mia zia Sabrina che lavorava con noi aveva già lasciato per stare giustamente vicina alla sua famiglia.

«Io dovetti tirare fuori il meglio di me stesso – continua – per fare, almeno in parte, tutto ciò che fino a quel momento aveva fatto il nonno. Oltre alle attitudini culinarie, da lui ho dovuto rubare l’aspetto umano, il sapermi confrontare con i nostri clienti in questo lui era imbattibile, aveva delle doti umane invidiabili, poi conosceva mezzo mondo. Cinque anni fa il tragedia: nonno morì. Lasciò in tutti noi un vuoto incolmabile. La nonna Nives era la sua ombra; la morte di Romeo spense il suo sorriso».

Un ringraziamento ai collaboratori

Francesco parla dei suoi fidati collaboratori: «Sono stato fortunato ad avere al mio fianco delle persone molto professionali come ad esempio lo chef Guido Casinelli. Per molti anni è stato proprio lui l’anima del locale, purtroppo a breve lascerà per raggiunta pensione, ma nel contempo ne stiamo formando un altro giovane e molto promettente. Nel nostro staff c’è anche Jacopo Marazzato, anch’egli molto in gamba, poi abbiamo una ventina di collaboratori esterni che ci danno una mano in occasione dei catering; il punto forte del ristorante. Effettuiamo servizi in occasione di feste private, ricevimenti, matrimoni e altre occasioni. Vorrei ringraziare tutta la mia famiglia, mia mamma Monica, mio papà Benito, la nonna Nives la zia Sabrina e mia moglie Manuela che mi hanno sempre sopportato e soprattutto supportato in tutto e per tutto».
Mauro Pollotti

Nella foto Francesco Militano con il nonno compianto nonno Romeo Girardo

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