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«Grazie di cuore per quanto fate per mio padre»
Le parole di Claudio Geromel, figlio di Sante, che evitò la tragedia del viadotto nel 1993
«Grazie di cuore per quanto fate per mio padre».
«Grazie di cuore per quanto fate per mio padre»
«Tutta la famiglia, a partire da mia mamma, è molto contenta per quanto state facendo per ricordare la memoria di papà. Grazie di cuore al giornale che ha lanciato l’iniziativa, al sindaco di Biella Marzio Olivero, alla consigliera Sara Novaretti, a tutto il consiglio comunale per l’approvazione dell’ordine del giorno contenente la richiesta di intitolare il viadotto alla memoria di mio papà».
Così Claudio Geromel commenta l’approvazione unanime dell’ordine del giorno presentato dalla consigliera Sara Novaretti con il quale il consiglio comunale di Biella ha chiesto ad Anas che il viadotto della tangenziale venga intitolato a Sante Geromel, il cantoniere dell’Anas, che il 24 settembre 1993 bloccò il traffico poco prima che la struttura crollasse nel Cervo salvando così la vita a decine di automobilisti: «Egli intuì – si legge nell’ordine del giorno – che qualcosa non andava e, nonostante pareri opposti di persone che avevano quantomeno sottovalutato i segnali di pericolo, si ostinò, facendo valere la propria esperienza, affinché i suoi superiori chiudessero il ponte al transito».
In vita il cantoniere non ebbe grandi riconoscimenti per quello che aveva fatto se si esclude l’aver ottenuto a Vercelli il Premio della Bontà: «Se non ricordo male – aggiunge il figlio Claudio – al premio era abbinata anche una somma di denaro, mi pare due milioni e mezzo di lire, una parte della quale mio padre devolse al Fondo Edo Tempia».
Dopo il voto del consiglio comunale ora si aspetta la decisione dell’Anas.
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