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Gli ambientalisti non ci stanno: «Il lupo non si tocca»
Legambiente: «La loro uccisione provoca la dispersione dei superstiti in zone più ampie»

Gli ambientalisti non ci stanno. «Il lupo non si tocca e le associazioni che hanno a cuore il benessere degli animali sono pronte a battersi per questo. Il declassamento della protezione del lupo deciso dall’Unione Europea è una semplice follia, anzi una totale e ingiustificata follia».
Così Alberto Scicolone, presidente dell’associazione Legami di Cuore e uno degli animalisti più conosciuti, definisce senza alcun sconto la decisione presa dall’Unione Europea. «E chiedo al nostro rappresentante politico più importante, il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto di prendere posizione contro questa decisione».
Gli ambientalisti non ci stanno
Secondo la Commissione, in Europa ci sono oltre 20.000 lupi e le loro popolazioni è in crescita. Il successo in termini di conservazione ha però portato a conflitti crescenti con le attività umane in alcune regioni, in particolare per quanto riguarda il bestiame. La proposta della Commissione di abbassare lo status di protezione dei lupi da “strettamente protetto” a “protetto” è stata approvata.
Nelle scorse settimane il Parlamento europeo ha votato: 371 voti favorevoli, 162 contrari e 37 astenuti. Gli Stati membri dispongono ora di una maggiore flessibilità nella gestione delle popolazioni di lupi. Al fine di migliorare la coesistenza con gli esseri umani e ridurre al minimo l’impatto della crescente popolazione di lupi in Europa. Potranno inoltre adottare misure adeguate alle specifiche circostanze regionali.
I lupi in Italia e nel Piemonte
Secondo i dati elaborati da Legambiente in tutta Italia ci sono circa 3.300 lupi, di cui 950 esemplari nelle regioni alpine (in circa 41mila chilometri quadrati). E altri 2.400 lungo tutto il resto della penisola (in circa 108mila chilometri quadrati). La concentrazione maggiore è nel Nord Italia. Sull’arco alpino si contano più di 100 branchi (dati 2022), di questi 67 sono in Piemonte. Rimanendo nei confini regionali, la concentrazione maggiore si registra nella provincia di Cuneo.
Legambiente: ucciderli è controproducente
Il report di Legambiente stronca senza se e senza ma il fatto che il loro abbattimento sia una soluzione al problema, anzi. «La scienza ha dimostrato – si legge – che l’abbattimento incontrollato di individui di specie in branco, come lupi e cinghiali, anziché ridurre i danni causati dalla loro presenza, li acuisce. A causa del moltiplicarsi di individui in dispersione i quali, senza il branco, cercano cibo vicino ai centri abitati e alle attività zootecniche».
Anche i lupi vittime di incidenti stradali
La diffusione del lupo in tutte le province è dato anche dal numero degli incidenti mortali. Nel 2024, in Piemonte sono stati ritrovati 75 lupi morti. Così suddivisi nelle province: 20 ad Alessandria, 29 a Cuneo, 21 a Torino, 3 nel Biellese, 1 a Verbano Cusio Ossola e Vercelli. Nessun caro del genere in Asti e Novara.
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