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Gianluca Marucchi: “Indagato per procurato allarme? Non so nulla, pronto a qualsiasi chiarimento”

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Gianluca Marucchi: “Indagato per procurato allarme? Non so nulla, pronto a qualsiasi chiarimento”

«Al momento non sono a conoscenza di essere indagato per il reato di procurato allarme anche perchè da quando è scoppiata l’emergenza del coronavirus sono all’estero e, com’è immaginabile, ho grandi difficoltà a rientrare a Biella. In ogni caso non ho alcun problema a parlare dell’accaduto».
Così Gianluca Marucchi, titolare dell’omonima impresa funebre parla della vicenda di cui, suo malgrado è diventato protagonista. La vicenda risale a qualche giorno fa a seguito della pubblicazione sul proprio profilo facebook di un video – successivamente rimosso a seguito proprio delle polemiche scaturite – con il quale dava notizia della presenza di circa 20 morti negli appositi spazi dell’ospedale cittadino. Ed è stato proprio sul numero che si sono scatenate le polemiche.
Secondo quanto reso noto dall’Unità di crisi della Regione Piemonte, mercoledì 24 marzo i decessi presso l’ospedale cittadino sono stati tre mentre il giorno successivo, quindi giovedì 25, ne sono stati comunicati altri 15 per un totale di 18, cifra contestata però dal sindaco Claudio Corradino al quale l’Asl di Biella aveva fornito un numero notevolmente inferiore.
«L’oggetto del messaggio video – spiega Marucchi – era la semplice constatazione che nelle 24 ore trascorse tra mercoledì e giovedì si era registrato un numero elevato e preoccupante di decessi. Considerando che dall’inizio della crisi fino a lunedì 30 marzo i morti nel Biellese sono 69 come conferma il sito della Regione Piemonte, quella può essere considerata la giornata più tragica senza alcun dubbio. Il mio errore è stato quello di aver fornito la cifra di 20 anziché 18, e di questo mi scuso, ma nessuno può negare la gravità di quanto stava accadendo in quelle ore».
Come altri biellesi l’imprenditore si trova attualmente all’estero, in particolare a fianco dei figli che studiano presso un Istituto di un’isola dell’arcipelago delle Canarie in attesa di poter rientrare a Biella, un’impresa tutt’altro che facile visto quanto sta accadendo nella penisola iberica isole Canarie incluse, dove la situazione sta precipitando di giorno in giorno.
«Quello che posso dire – conclude – è che da parte mia non c’era, non c’è e non ci sarà mai alcun tentativo di fomentare ansia e paure. Come tutti, la mia speranza è che la situazione possa tornare alla normalità nel più breve tempo possibile. Se e quando sarò chiamato davanti alla autorità giudiziaria per rispondere alle accuse che mi sono state mosse, o per meglio dire che mi sarebbero state mosse perchè come ho detto non ho alcuna comunicazione ufficiale in merito, sarà mia premura chiarire ogni singola parola relativa al video. Come sempre confido nel buon lavoro della magistratura».

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