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Giancarlo Bercellino è tornato a Cossato
Ex giocatore della Juventus, è stato campione d’Europa con l’Italia nel 1968
Giancarlo Bercellino è tornato a Cossato. Incontriamo al campo sportivo del Parlamento l’ex calciatore della Juventus, nonché allenatore della Cossatese, classe 1941.
«Ho iniziato a giocare a Borgosesia – spiega -, ma come calciatore ho girato un po’ dappertutto, finché sono stato notato dagli osservatori della Juventus. Ero uno stopper, difensore centrale, che ha fondamentalmente il compito di marcare il centravanti avversario».
Giancarlo Bercellino è tornato a Cossato
Bercellino ha militato in serie B, in prestito all’Alessandria nella stagione 1960/1961, e ha esordito nel campionato di serie A con la Juventus il 27 agosto 1961 contro il Mantova. L’ultima partita con i bianconeri l’ha giocata il 18 maggio 1969 contro la Sampdoria. È rimasto con la squadra torinese per dieci stagioni ed era soprannominato “Berceroccia”.
Ha vinto la Coppa Internazionale delle Alpi nel 1963, la Coppa Italia nel 1964/1965 e il campionato italiano nel 1966/1967. È poi passato al Brescia. Nella sua carriera ha totalizzando 176 presenze e 9 reti in serie A e 36 presenze e 2 gol in serie B. È stato presente anche sei volte in Nazionale e con gli azzurri si è laureato campione d’Europa nel 1968.
«Mi è andata bene. Finita l’esperienza come calciatore sono venuto in città ad allenare la Cossatese negli anni 1980-1983. Era una squadra molto forte e seria. Avevamo vinto il campionato salendo in serie D. Il presidente della società di quegli anni era Ermanno Strobino. In seguito sono andato ad allenare il Borgosesia e il Gattinara».
Troviamo quindi la sua faccina sulle figurine da collezione? «Certo – conferma, sorridendo -, per farcela però bisogna capitare nel posto giusto al momento giusto».
Bercellino è stato insignito di due onorificenze: medaglia d’argento e di bronzo al valore atletico per i successi con la Juve e l’Italia. «Sono estremamente soddisfatto della mia carriera. Ho fatto fin troppo – conclude -. Se avessi giocato meno, però, oggi non avrei tanto male alle gambe».
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