Attualità
Fusione Coggiola-Pray: slitta tutto per il Coronavirus
Il Coronavirus ha letteralmente rallentato, se non per certi versi fermato, l’intera società mondiale. Ne è un esempio emblematico quello della fusione Pray-Coggiola. Ogni cosa è slittata a causa dell’epidemia Covd-19, a cominciare dal referendum che originariamente avrebbe dovuto avere luogo nel prossimo mese di settembre.
«E’ mancata tutta la fase di confronto e dibattito con la popolazione e con il consiglio su questo argomento – ha spiegato il sindaco di Coggiola Gianluca Foglia Barbisin. Ormai è da fine febbraio che siamo chiusi in casa e quindi non abbiamo potuto spiegare il nostro progetto. Abbiamo poi altre priorità che ci stanno a cuore come l’emergenza Coronavirus, non solo dal punto di vista sanitario, ma anche economico».
«Per noi il progetto deve fermarsi – è dello stesso parere il primo cittadino di Pray Gian Matteo Passuello -. Ne abbiamo già parlato all’interno della nostra maggioranza e mi spiace non averlo potuto con l’opposizione, ma ne discuteremo al prossimo consiglio in programma a fine mese. In questo momento i nostri paesi stanno attraversando una situazione delicata, c’è un virus che fa ancora paura, ma soprattutto c’è una crisi che sta investendo un po’ tutti. Abbiamo anche piccoli artigiani in difficoltà, non hanno lavorato e quindi ora faticano a vivere. E’ di questo che siamo chiamati a interessarci in questo momento e tutte le nostre forze sono concentrate proprio qui».
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