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Fondazione Crb, Tavolaccini e Zamperone in pole

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Anche a Biella è in corso il totopresidente. Ovviamente non stiamo parlando del Capo dello Stato ma più modestamente del presidente della Fondazione Cassa di Risparmio, ovvero di colui che succederà a Luigi Squillario non più rieleggibile.

Anche a Biella è in corso il totopresidente. Ovviamente non stiamo parlando del Capo dello Stato ma più modestamente del presidente della Fondazione Cassa di Risparmio, ovvero di colui che succederà a Luigi Squillario non più rieleggibile.

«In queste settimane – spiega l’avvocato – siamo impegnati nella complessa operazione di modifica della statuto come previsto dalla Carta delle Fondazioni. Per quanto riguarda il futuro presidente decideremo al momento opportuno, in aprile, in serenità».

Le parole di Squillario non significano che però l’argomento non sia oggetto di colloqui. Anche se la corsa alla presidenza è ancora lunga, al momento i papabili sono due, ambedue caratterizzati da un passato democristiano come l’attuale presidente: il primo è il notaio  Paolo Tavolaccini, già sindaco di Valdengo ed ex segretario provinciale della balena bianca, il secondo è Eugenio Zamperone, ex presidente del comitato di gestione della vecchia USSL 47 attuale dirigente dell’Asl ma, ormai prossimo alla pensione.

In attesa, il presente è legato al difficile rapporto con la Cassa di Risparmio di Asti in seno al cda di Biverbanca. Tra le tante incomprensioni c’è da segnalare la mancata concessione da parte degli astigiani di un contributo per le attrezzature del nuovo ospedale, uno “sgarbo” reso ancora più marcato dal fatto che all’operazione della Fondazione abbiano partecipato i rivali storici di Banca Sella, (oltre a Banca Simetica).

«Il socio di maggioranza – afferma Squillario – continua nella propria impostazione   facendo sì che Biver abbia perso in gran parte lo storico ruolo di banca del territorio. Territorio che però, a suo tempo, non ha fatto nulla per acquisire il pacchetto di Montepaschi nonostante la Fondazione fosse disponibile a contribuire con 100 dei 200 milioni necessari. Detto questo, nel 2014 la Fondazione ha distribuito 6,1 milioni di contributi, rispetto ai previsti 5, a fronte di  un dividendo di Biver di 1,7». 

Dividendo che quest’anno potrebbe anche mancare a seguito delle decisioni del management. Come accade in altre realtà anche la Fondazione biellese è disponibile a cedere il 33% del pacchetto azionario, il cui valore è intorno ai 120 milioni. Il che porterebbe il proprio patrimonio a circa 250 milioni di euro, il cui oculato impiego fornirebbe le somme necessarie per far fronte ai molteplici impegni.

Walter Leotta

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