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Prorogata la linea Biella-Milano

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L’Atap ha da poco comunicato che il servizio della linea 500, quella che collega Biella a Milano con due corse giornaliere (una di andata e una di ritorno), sarà prorogato oltre al 31 gennaio e fino a data da destinarsi.

Una seconda vittoria per gli oltre 500 firmatari della petizione indetta dall’Associazione Pendolari a inizio mese, petizione che aveva contribuito alla decisione di Atap e Provincia di mantenere in vita la linea, minacciata di soppressione per i troppo pochi abbonati.

L’Atap ha da poco comunicato che il servizio della linea 500, quella che collega Biella a Milano con due corse giornaliere (una di andata e una di ritorno), sarà prorogato oltre al 31 gennaio e fino a data da destinarsi.

Una seconda vittoria per gli oltre 500 firmatari della petizione indetta dall’Associazione Pendolari a inizio mese, petizione che aveva contribuito alla decisione di Atap e Provincia di mantenere in vita la linea, minacciata di soppressione per i troppo pochi abbonati.

In realtà la situazione non è cambiata di molto, e la proroga a data da destinarsi non è annuncio totalmente positivo. «Per il momento siamo in attesa della formalizzazione dell’accordo preso con la Provincia – è il commento di Maurizio Barbera, presidente dell’Atap – la prossima settimana ci sarà un incontro con Ramella Pralungo, che è persona di parola e sono sicuro garantirà quanto pattuito».

Ma la decisione della Provincia di cofinanziare la linea Biella-Milano non ne risolve i problemi. Si era già detto, ad accordi fatti, che la prosecuzione del servizio sarebbe stata legata al numero di utenti frequentatori. Tradotto in soldoni significava l’urgente necessità di far aumentare gli abbonati a una linea per cui i biellesi si sono sì mobilitati con le firme, ma di cui poi davvero in pochi usufruiscono.

Barbera al riguardo è molto chiaro: «Abbiamo salvato la linea per la terza volta, ma di fatto sono sette, otto mesi che va in perdita. Per andare in pari con quanto si spende per mantenerla in vita sarebbero necessari dai 38 ai 40 abbonamenti, per ora siamo fermi a 22, e anche dopo tutto il polverone sollevato non si è visto un solo abbonamento in più. Ci dicono che è necessario fare pubblicità, ma adesso di pubblicità ne è stata fatta parecchia, ma al di fuori delle tante parole e dei ringraziamenti di rito di risultati non se ne sono visti. La realtà è che la gente preferisce il treno».

Pur con il supporto della Provincia in arrivo, tenere attiva una linea che finisce col costare ben più di quanto rende non è cosa fattibile. Se le cose non cambiano, nelle previsioni di Barbera la linea 500 sarà di nuovo soppressa.

Quanto può resistere ancora alle condizioni attuali? «Direi non di più di un mese».

Gaia Quaglio

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