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Febbre del Nilo, cos’è, come si contrae e come si diffonde la malattia

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Febbre del Nilo, cos’è, come si contrae e come si diffonde la malattia.
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La cosiddetta “febbre del Nilo occidentale” è una malattia causata dal virus del Nilo occidentale (West Nile Virus). E’ stata diagnosticata per la prima volta in Uganda nel 1937. Tipica del continente africano, si sta diffondendo anche nel resto del mondo. Il periodo di incubazione per la febbre del Nilo occidentale varia dai 2 ai 15 giorni circa (generalmente tra due e sei giorni) e nelle forme più leggere dura indicativamente da 3 a 6 giorni. Circa l’80% dei contagi nell’uomo si manifesta senza alcun sintomo, quando presenti sono invece molto simili a quelli dell’influenza. Forme più gravi della malattia, che richiedono trattamento specialistico, sono caratterizzate da una sintomatologia di maggiore intensità. Nella stragrande maggioranza dei casi, la malattia ha decorso benigno e asintomatico. In percentuali inferiori all’1%, però, può degenerare in meningite o encefalite, soprattutto nei soggetti molto anziani o immunocompromessi e avere quindi effetti gravi se non addirittura fatali. Il virus West Nile viene trasmesso attraverso la puntura di zanzare quindi, maggiori sono i casi d’infezione e la quantità di zanzare nell’ambiente, maggiore sarà la probabilità di contrarre la malattia. La febbre del Nilo può contagiare anche gli animali, di particolare importanza in questo senso sono gli uccelli migratori responsabili della diffusione del virus nel mondo. Il più efficace mezzo di prevenzione è l’utilizzo di rimedi repellenti contro gli insetti, in modo da prevenire un’eventuale puntura da parte di insetti portatori del virus. Si raccomanda inoltre di evitare il contatto con animali deceduti e di prevenire la proliferazione delle zanzare limitando le superfici umide. Dopo un primo contagio, l’organismo rimane completamente immunizzato e non si corre il rischio di ammalarsi nuovamente.

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