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Ex Capannina, più lavori da fare di quelli previsti

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I lavori di ristrutturazione della ex Capannina proseguono spediti, ma ci vorrà più tempo del previsto perché il nuovo locale possa vedere la luce.
Nel corso dei mesi, infatti, sono venute a galla ulteriori problematiche da risolvere e l’apertura – inizialmente programmata per il mese di maggio – è slittata.
«Apriremo entro la fine di ottobre – afferma Damiano Perrone, 57enne gestore della struttura al centro dei Giardini Zumaglini -. Dispiace dover rinviare, anche perché abbiamo praticamente perso una stagione, ma dev’essere tutto a regola d’arte».
L’edificio, situato proprio al centro dell’area verde a fianco dello spazio rialzato utilizzato dalla fanfara, era chiuso ormai da diversi anni, da quando aveva cessato l’attività l’asilo nido “Il campanellino”. Dopo anni di totale abbandono la struttura si trovava in condizioni tutt’altro che buone, proprio per questo si sono rivelati necessari più interventi di quanti inizialmente programmati.
«Alcuni non erano stati preventivati – conferma Perrone -, ma in queste situazioni capita spesso: quando inizi a mettere mano non sai mai dove vai a finire. Ci sono il tetto da rifare, canaline che perdevano, travi da sostenere. In precedenza, purtroppo, ci siamo dovuti occupare anche degli scavi delle fogne, che erano disastrati. C’erano più lavori da fare di quelli immaginabili, essendo stata abbandonata per troppo tempo. Però preferisco perdere qualche settimana in più, ma far sì che sia tutto perfettamente a norma. E poi il locale deve essere bello, interessante. Mi sono messo in gioco, il cambiamento è totale. Io ci ho creduto, ho bisogno che anche la gente ci creda. Voglio che i clienti siano contenti di avere un locale così».
L’ex Capannina, infatti, non diventerà un semplice bar, com’era in passato, ma anche un locale dove si potranno gustare specialità gastronomiche.
Andando indietro nel tempo, per tantissimi anni fu uno dei bar più frequentati della città. Come molti ricorderanno, durante le domeniche e i giorni festivi riuscire a sedersi all’aperto era una vera e propria impresa.

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