Attualità
Festeggiamo il nuovo anno con una bella polenta concia
Ecco la vera ricetta di uno dei piatti simbolo del Biellese
BIELLA – Uno dei piatti simbolo del Biellese (forse il piatto biellese più conosciuto in assoluto, insieme al riso in cagnone) è sicuramente la polenta concia, o “polenta cunscia” come viene chiamata in dialetto piemontese e biellese. E questo, con le temperature in calo e l’inverno alle porte, è sicuramente uno dei periodi migliori per gustarla.
Il termine “polenta concia” è usato in differenti zone italiane, ma nel Biellese identifica una polenta molto cremosa, all’interno della quale è stato fatto fondere abbondante formaggio grasso e poi servita con burro fuso.
Uno dei piatti simbolo del Biellese (forse il piatto biellese più conosciuto in assoluto, insieme al riso in cagnone) è sicuramente la polenta concia, o “polenta cunscia” come viene chiamata in dialetto piemontese e biellese.
Il termine “polenta concia” è usato in differenti zone italiane, ma nel Biellese identifica una polenta molto cremosa, all’interno della quale è stato fatto fondere abbondante formaggio grasso e poi servita con burro fuso.
(dosi per 4 persone)
- 350 g di farina di mais
- 1 litro d’acqua
- 2 etti di toma di Oropa di breve/media stagionata
- 1 etto di maccagno
- 1 etto di burro artigianale
- sale q.b.
Ingredienti
Toma di Oropa: l’ideale sarebbe utilizzare una toma proveniente da Oropa, di breve o media stagionatura. Il formaggio meno stagionato, oltre ad avere una maggior attitudine a fondere grazie ad una percentuale d’acqua superiore, trasmette alla polenta un gusto e un sapore meno aggressivo rispetto ad una toma più stagionata, gusto che potrebbe non essere gradito a tutti.
Maccagno: il maccagno non è un formaggio originario di Oropa ma più precisamente dell’Alpe Maccagno, in Val Vogna (Vercelli). È quindi difficile pensare che originariamente fosse un ingrediente della polenta concia di Oropa. Oggi però il maccagno viene comunque prodotto in tutto il biellese seguendo (speriamo) quanto riportato dal disciplinare di produzione previsto per la DOP del maccagno.
In base alle condizioni, il maccagno deve essere prodotto solo con latte di vacca, “razza Pezzata Rossa d’Oropa, Bruna o loro meticci”; questo formaggio può essere quindi considerato una sorta di “figlio adottivo” di Oropa e l’utilizzo nella preparazione della polenta concia biellese di Oropa può a mio parere considerarsi legittimo. Anche in questo caso meglio prediligere un maccagno di breve o media stagionatura.
Burro: artigianale ovviamente. Ricordate che sarà il burro a dare buona parte del sapore alla vostra polenta.Serve un burro gustoso e sufficientemente incisivo.
Strumenti
Paiolo per polenta: lo strumento indispensabile per la realizzazione della polenta concia è senza dubbio il buon vecchio paiolo per polenta.Tradizionalmente realizzato in solo rame, è possibile utilizzare anche degli equivalenti come le casseruole alte in rame stagnato. Ricordo che il rame necessita di una manutenzione accorta, per prevenirne l’ossidazione.Il rame è un ottimo conduttore di calore, perfetto dunque per una cottura uniforma della polenta. Online è possibile acquistare diversi paioli perfetti per la polenta, incluse le versioni per gli utenti più “pigri”, il paiolo con mescolatore elettrico. Non dovrete quindi trascorrere il tempo di cottura a mescolar continuamente ma sarà l’elettricità farlo per voi.Se non avete un paiolo (e/o non volete acquistarlo), una casseruola alta può andare bene.
Frusta da cucina: il secondo accessorio – indispensabile per chi non usa un mescolatore elettrico – è sicuramente la frusta da cucina (o sbattitore manuale). Si tratta di un accessorio indispensabile nella fase iniziale della cottura, quando tufferete la farina di mais all’interno dell’acqua calda.Sarà necessario mescolare vigorosamente e l’utilizzo della frusta da cucina vi aiuterà ad impedire la formazione dei grumi di farina di mais che potrebbero formarsi a contatto con l’acqua. Meglio un frusta in acciaio inox, leggera ma efficace.Se non possedete un frusta, potete usare il classico cucchiaio in legno, facendo attenzione ad aggiungere la farina molto lentamente per prevenire i grumi.
La preparazione è semplice: si porta a ebollizione l’acqua nel paiolo, precedentemente salata. Una volta raggiunto il bollore gettate la farina nell’acqua, mescolando molto vigorosamente con la frusta per evitare che si formino grumi e che la polenta resti uniforme.Una volta assicurata l’uniformità del composto, si prosegue la cottura, mantenendo comunque la polenta non troppo densa, ma sempre abbastanza fluida e cremosa. Nel caso in cui la polenta dovesse addensarsi, il consiglio è di aggiungere un po’ d’acqua bollente gusto per diluire. Proseguite la cottura della polenta per circa 50 minuti.
Quando la polenta sarà quasi pronta, sarà possibile unire la toma e il maccagno, precedentemente tagliati a strisce sottili o a piccoli pezzi. Si proseguirà a mescolare per altri 10 minuti, finché il formaggio non sarà totalmente fuso con la polenta, creando un composto cremoso, fluido e vellutato.Ecco il momento di far cuocere il burro in un pentolino. In questo caso sarete voi a decidere quanto rosolare il burro. Qualcuno adora il burro annerito, bruciato, sebbene sia più pesante da digerire; altri preferiscono il burro semplicemente fuso, non troppo bruciato. Sta ai gusti, così come c’è chi aggiunge la salvia al burro e chi il pepe. Ognuno può unire i gusti che predilige.
A questo punto non resta che togliere a polenta dal fuoco, servirla in piatti ben caldi e aggiungere per ogni piatto la quantità di burro desiderata. Buona polenta concia!
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