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È mancato Luigi Bove, storico giudice del Tribunale di Biella e Gran Ufficiale della Repubblica Italiana

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BIELLA – Mi trovo a scrivere le righe più difficili e dolorose della mia vita ma devo farlo, voglio farlo per ricordare non soltanto una figura pubblica, ma soprattutto una parte fondamentale della mia famiglia a cui devo molto, una parte indissolubile della mia stessa identità, un pilastro, una quercia che giorno dopo giorno ci ha insegnato il giusto e l’ingiusto, le priorità, il senso del dovere.

Mio nonno, il Dottor Luigi Bove, era, infatti, un uomo integerrimo, sia nella vita che nella sua carriera professionale.  Originario di Sapri, aveva iniziato il suo cursus honorum nel ‘55 a Torino in qualità di uditore in Pretura. L’anno successivo, nel ’56, si era trasferito al tribunale di Aosta, per poi arrivare a Biella il 18 aprile del ‘58 in Pretura, diventandone Dirigente nel ’63. La sua carriera giudiziaria gli ha permesso di raggiungere prima la qualifica di Consigliere di Corte d’Appello e, successivamente, quella di Consigliere della Corte di Cassazione.

Nel 1998 è stato, inoltre, insignito dell’onorificenza di Grande Ufficiale della Repubblica Italiana per merito, continuando a lavorare instancabilmente per 42 anni, mantenendo sempre modestia e atteggiamento schivo che ne tracciavano due qualità fondamentali del carattere.

Una carriera brillante, che lo ha portato ad un impegno quotidiano profondo, a cui si accompagnava, comunque, una presenza costante e una grande devozione per la sua amatissima famiglia, la moglie Annamaria, i figli Cristina e Amedeo e gli adorati nipoti Antonio, Matilde e la sottoscritta.

Un marito fedele e leale, un padre esemplare, un nonno affettuosissimo, grande esempio di rettitudine e di etica. Amante della montagna, affrontava la vita con la grinta di uno scalatore, non fermandosi mai di fronte alle difficoltà ma cercando sempre di risolverle, in particolare, con il sostegno e l’amore della nonna.

Nonno, a tutti noi mancheranno tanto le tue battute, i tuoi intercalari in spagnolo, lingua che conoscevi fin da bambino, le tue esultanze quando apprendevi i nostri successi accademici. Non potremo mai dimenticare le vacanze al mare con te nell’isola che tanto amavi, né la musica lirica, tua passione, che ascoltavamo insieme.

Tutto quello che tu ci hai dato, tutto quello che hai dimostrato di essere con noi e per noi, posso assicurarti che non è caduto nel vuoto ma è stato ben assimilato nelle nostre menti e nella nostra anima. Ti prometto che ci impegneremo ogni giorno per farlo sbocciare in modo tale da renderti ancora più fiero e orgoglioso di noi.

Speriamo intensamente di sentirti accanto, a tifare, a emozionarsi insieme come facevamo sempre e mi auguro che, comunque, tu riesca a vederci in qualche modo perché io, come tutta la famiglia, avremo sempre bisogno di te, ogni giorno. Ci mancherai in un modo inesprimibile a parole e vivrai per sempre nel cuore della famiglia da cui non ti separavi mai.

Ti abbracciamo.

Anna Maiorana

 

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