Attualità
E’ bello tornare fra i banchi di scuola – FOTOGALLERY
BIELLA – Di certo lunedì, non è stato il tipico Blue Monday, cioè il giorno più triste dell’anno, soprattutto per gli oltre 640 mila studenti, che a seguito delle nuove direttive ministeriali, hanno finalmente potuto ripopolare le aule delle scuole superiori italiane.
Fuori dagli istituti, un fuggi fuggi di ragazzi irriconoscibili per via delle mascherine, che per evitare inconvenienti assembramenti, vanno a casa lesti senza indugiare troppo con i propri amici.
In particolare, alle porte della sede del Liceo Scientifico A. Avogadro di via Galimberti 5, a Biella, gli studenti hanno raccontato le prime impressioni del loro ritorno tra i banchi di scuola.
«E’ stato bello tornare e rivedere tutti i compagni. Preferiamo di gran lunga la didattica in presenza, che ci permette meno distrazioni» affermano Gaia Barbera ed Emma Cabrino della 2C.
Cesare Suppa è molto contento di questo rientro, anche se per lui, tenere tutto il giorno la mascherina chirurgica è fastidioso. Sophie Coppa e la compagna Michela Rognone ammettono: «Lavorare in classe con i compagni è impagabile, devo ammettere che abbiamo sofferto molto la distanza. A casa con la Dad, dovevamo tenere i microfoni spenti e la videocamera accesa, i professori erano in tensione per la difficoltà di non poter avere il controllo della classe. Per noi tenere la mascherina non è un problema, ma ad altri può dar fastidio».
Tommaso Lovisetto afferma: «Le mascherine non possono essere mai abbassate, ma ora rispetto ai primi tempi, c’è più organizzazione e maggior chiarezza soprattutto per quanto riguarda gli orari e le verifiche». Invece Marco Durante, ritiene di non essere più abituato a stare in classe, anche se preferisce nettamente le lezioni in aula, perché è più facile seguire e prendere appunti».
«Secondo me rientrare con la probabilità di richiudere tra un mese, non ha molto senso -spiega Namhad Jabir – però seguire le lezione in presenza è sicuramente positivo a livello scolastico». A Leonardo Gozò è mancato molto il contatto umano che la scuola permette, per questo motivo si dice contento di aver ripreso la didattica in presenza, le lezioni davanti ad un computer possono essere davvero pesanti e soprattutto si riducono gli interventi con i professori, per approfondire gli argomenti trattati».
Sara Curatolo
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