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Doveva essere la superstrada del Biellese orientale, ore è una normale provinciale con il limite dei 50

Scrive un automobilista: «L’abbiamo attesa per decenni e ora è diventata un’assurdità»

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Quando è stata pensata oltre mezzo secolo fa doveva essere una sorta di superstrada (tipo la Biella-Cossato) per avvicinare le fabbriche del Triverese alla rete autostradale nazionale. Per collegare due realtà economiche in forte sviluppo (Biellese e Valsesia) alla grandi vie di comunicazioni e rendere appetibile il territorio agli investimenti. Sappiamo tutti com’è andata. Nel corso degli anni il collegamento veloce, peraltro dimezzato rispetto al progetto iniziale, si è ridotto a una normalissima strada provinciale a doppio senso come ce ne sono dappertutto. E tra l’altro, una volta ultimato con decenni di ritardi, le fabbriche avevano già chiuso.

Premesso questo, il collegamento in queste settimane è diventato ancora meno rapido, se possibile. Dopo il passaggio dall’amministrazione provinciale all’Anas, l’ente strade ha infatti provveduto a porre su tutto il percorso il limite dei 50 chilometri orari come all’interno di un qualsiasi centro abitato.

«Abbiamo aspettato questa strada per decenni – commenta così un automobilista la recente novità di ridurre la velocità massima, anche nei tratti rettilinei dove sono consentiti i sorpassi – e ora che è arrivata ci mettono il limite dei 50 chilometri orari. E’ una cosa veramente assurda».
Con i nuovi limiti l’idea di velocizzare, almeno un po’, il collegamento tra montagna e pianura viene vanificato. La decisione di Anas è certamente stata presa per ragioni di sicurezza ma se dopo mezzo secolo i tempi di percorrenza rimangono gli stessi o quasi c’è da chiedersi se il mezzo secolo trascorso e gli ingenti capitali impiegati siano valsi a qualcosa.

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