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“Dopo i continui controlli ora lasciatemi lavorare”

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Dopo aver superato tutti i controlli, ora il New O’Connors Pub di Quaregna può pensare al futuro. Simone Turci, giovane gestore residente a Trivero, ha passato quasi due anni a lottare per tenere aperto il proprio locale

Dopo aver superato tutti i controlli, ora il New O’Connors Pub di Quaregna può pensare al futuro. Simone Turci, giovane gestore residente a Trivero, ha passato quasi due anni a lottare per tenere aperto il proprio locale. «Questa avventura è iniziata il 16 maggio 2013 – racconta -, quando ancora ingenuamente ed essendo all’oscuro di tutto mi trovai ad iniziare una specie di guerra con il mio vicino. Appena iniziarono i lavori di ristrutturazione lui si impegnò in una raccolta firme per non farmi aprire. Fu un buco nell’acqua, come tutti i fatti avvenuti successivamente». ll problema sarebbe rappresentato dal rumore che di sera esce dal pub. «Ho cercato un dialogo in questi mesi, ma non c’è stato nulla da fare – riprende -. Ammetto che una sera del mese di settembre 2014 ci sono stati dei disturbi dovuti alla musica, ma non alle persone siccome in due anni non ho mai avuto una rissa e un ubriaco e ho formato una clientela di gente grande che sa cosa fa,cosa beve e cosa mangia senza mancare di rispetto ad altri. Non potrei chiedere di meglio dei clienti che ho». Nonostante tutto ha dovuto far fronte a diveri problemi. «Ne ho viste davvero di tutti i colori – riprende -. Sono venuti carabinieri, vigili del fuoco, polizia amministrativa, Asl, Nas, Finanza, ispettatorato del lavoro, Siae. È giusto che i clienti sappiano il motivo dei continui controlli, ma ora è tutto a posto ed è stato dimostrato che non è il Simo e non è il New O’Connors ad essere fuori regola o nel torto». Simone Turci vuole soltanto proseguire la sua attività: «Dopotutto una persona investe soldi per creare un futuro per sè e per i propri familiari, ma si ritrova a combattere contro una persona che riesce a smuovere tutto pur di fare chiudere. Adesso però basta, ho speso altri soldi per il limitatore della musica e per una insonorizzazione non dovuta, ho spostato i clienti che vogliono fumare nel dehor per non infastidirlo. Le rilevazioni dell’impatto acustico dicono che tutto è a norma». Ora c’è soltanto voglia di proseguire: «Ho resistito e lottato con tutto me stesso per dare ai miei clienti un locale pieno di eventi ogni settimana. Sono proprio i miei clienti a darmi la forza per continuare e per questo li ringrazio»

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