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Dobbiamo avere più cura del nostro Biellese – FOTOGALLERY

Sale & pepe, la rubrica di Luigi Apicella

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Estate rovente, oltre 48 gradi di picco di temperatura raggiunta nelle settimane scorse tra Sicilia e Sardegna con aerei dirottati dallo scalo di Olbia per la pista di atterraggio bollente. Ma anche temporali violentissimi, alberi sradicati, città intere senza elettricità e con le strade trasformate in fiumi di acqua come recentemente a Bardonecchia.

Non è un thriller ma l’estate da incubo che abbiamo vissuto in queste settimane, con segni inequivocabili di quei cambiamenti climatici che sempre di più interesseranno l’area mediterranea (secondo le previsioni dell’IPCC, l’organismo ONU dedicato a questi temi). E prima ancora era stata l’alluvione in Emilia Romagna a devastare un’intera Regione, con il pensiero che – ogniqualvolta si susseguono eventi di tale portata – va a quel nostro tragico 1968 che mise in ginocchio (ma non piegò) il nostro Biellese.

Ed allora mai come ora devono risuonare di attualità le parole – facilmente profetiche – del presidente nazionale CAI Mantovani che in materia di clima e tragedie è stato chiaro: “Per sopravvivere l’uomo dovrà adottare nuovi stili di vita consapevole del fatto che niente sarà più come prima.”

Forti di questi scenari, anche il nostro Biellese può e deve fare la sua parte, facendo proprio il motto “prevenire è meglio che curare”. Tenere puliti i fossi, i canali collegati ai nostri torrenti (cito un caso su tutti, la situazione a Chiavazza del rio tra le vie Carta e Trompeo), fare opera di sorveglianza e monitoraggio per mettere in sicurezza il nostro territorio con un lavoro capillare a 360 gradi. Anche questo deve poter essere un tema da condividere a Biella e dintorni, magari con quel gioco di squadra tra Comuni, enti, amministrazioni locali.

Il tutto avendo dalla propria anche un interlocutore d’eccezione, il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto che potrebbe giocare un ruolo chiave nel mettere in guardia, sollecitare il nostro territorio a farsi parte attiva difronte ai problemi che sono sì di cambiamento climatico in atto ma che rischiano di diventare sempre più economici. In una parte del Paese il lavoro si ferma per il caldo, in zone più vicine alla nostra piogge torrenziali ed estreme provocano danni gravissimi ad aziende ed imprese.

Sono necessari interventi strutturali – ci ricorda Pichetto – per invertire la situazione e limitare i danni. Biella, ha dalla sua, problemi economici giganteschi, frutto di decenni di cecità politiche ed investimenti mai realizzati che – per restare sul tema clima – ha portato alla “desertificazione” del nostro tessuto imprenditoriale e produttivo. Sarebbe perciò importante che da una realtà come la nostra, con l’aiuto del ministro che gioca in casa, si organizzasse una conferenza programmatica su questi temi in modo da poter lanciare un messaggio forte e chiaro (e di speranza) al Paese: a Biella come nel resto d’Italia ora che il clima cambi, ma in meglio…

Luigi Apicella

Le foto sono state scattate a Chiavazza

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1 Commento

1 Commento

  1. Pier Giovanni Malanotte

    25 Agosto 2023 at 13:19

    E mi ritorna in mente il Poeta sommo : “” Qui si parrà la tua nobiliate “.
    Certo che se si esamina il passato ed il presente_______

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