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“Di qui non si passa”, l’inno dell’Adunata a qualcuno non piace
Il Coordinamento Antifascista: «Retorica da Grande guerra». Folli replica: «Il testo richiama la storia del Corpo»

“Di qui non si passa” è la marcia scritta e composta da Massimo Folli ed Ettore Galvani. Risuonerà a partire dal mese di maggio e sarà eseguita per la prima volta dalla Banda Verdi Città di Biella.
Il brano è stato scelto perché «ha il pregio di mettere in parole e note lo spirito e il valore alpino arrivando anche al cuore di chi Alpino non è».
Il titolo, “Di qui non si passa”, riprende il più noto e celebre motto delle penne nere. «Molto amato dal corpo per la sua efficacia nel mettere in risalto uno degli aspetti salienti delle truppe di montagna dell’Esercito Italiano. Autentica barriera armata sul passaggio delle Alpi».
“Di qui non si passa”, l’inno dell’Adunata a qualcuno non piace
Eppure il testo non è piaciuto proprio a tutti tutti. Di sicuro non al Coordinamento antifascista biellese. Che in un comunicato firmato da Marco Sansoè ha voluto prendere le distanze senza mezzi termini. «Che orrore, retorico patriottismo da Prima guerra mondiale – si legge nella nota -. Linguaggio ottocentesco, che imita la brutta forma dell’inno di Mameli. Difesa di confini che non sono minacciati da nulla e da nessuno. Se non dalla stupidità della politica che sceglie di armare gli Stati nazionali europei. Perché questi non sono capaci di svolgere il ruolo della mediazione politica e della pacificazione».
«Esaltazione delle politiche coloniali in Libia e dell’aggressione all’Unione Sovietica, infiocchettata dal sacrificio in nome della “giustizia” – si legge ancora -. Opportunistici aggiornamenti di genere che confermano la logica patriarcale. Uno straordinario esercizio di ignoranza o l’adesione alla vocazione nazionalista del governo postfascista? Probabilmente tutte e due».
La reazione del maestro
Assolutamente sorpreso da queste reazioni il maestro Massimo Folli (in foto), che respinge al mittente le critiche: «Con Galvani – spiega – abbiamo proposto un testo che richiama e ripercorre le principali tappe, le medaglie e la storia del Corpo, il passato. Non quella che è l’odierna evoluzione. Retoriche o no, sono cose che sono accadute».
Folli non si aspettava una polemica di questo tipo. «Chi mi conosce – continua – sa benissimo che per me la musica è un linguaggio universale e apolitico, che crea ponti, non discriminazione. Questo è semplicemente un testo dedicato a un corpo militare, la politica non c’entra proprio nulla. Peraltro non credo serva ricordare che a 16 anni io c’ero e quel giorno suonavo nella banda. Quando il presidente Pertini mise sul gonfalone della città la medaglia d’oro per il valor militare per il contributo dato alla Resistenza».
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Gio.66
26 Aprile 2025 at 17:39
I Soliti SINISTROIDI COMUNISTI cache pensano di essere ancoora al 1945 pensando instaurare il comunismo
Alessandro
26 Aprile 2025 at 17:40
Comunisti patetici e ridicoli, non perdono occasione per mostrare la loro vera natura al popolo che oramai ben sa di che pasta ammuffita sono fatti. A noi fa piuttosto schifo la vostra “bella ciao” (che fa davvero schifo) ma non andiamo in giro a fare polemica. Voi siete talmente disperati che vi attaccate anche a queste cose. E l’Italia ride di voi. Oh come ride di voi, fonte inesauribile di comicità.
Bruno
26 Aprile 2025 at 20:36
bella ciao e il inno più bello che esiste …voi fascisti sarete sconfitti da migliaia di persone che si sveglieranno e vi butteranno nel cesso
Giacomo
26 Aprile 2025 at 21:55
Lo avete fatto fette PDIOTI Frustrati.
Rappresentando voi il nulla cosmico e non avendo mai (e ripeto mai) nulla di plausibile da proporre, vi attaccate a tutto.
Siete peggio dei bambini capricciosi.
Quando diventerete una valida opposizione al punto di poter competere in qualche modo con la maggioranza che sta al governo?
Bruno
27 Aprile 2025 at 8:45
questa maggioranza al governo penosa e che è quasi ridicolo tanto che i comici non sanno più come fare ridere è stata finanziata da Berlusconi dall America e da trame estremiste di destra europee , e gli italiani pescioloni non avendo capito che era meglio buttare la scheda elettorale li hanno votati se siete convinti che la maggior parte che li ha votati sa il perché siete pescioloni anche voi
steap63
27 Aprile 2025 at 8:57
Quante stupide galline che si azzuffano per niente (citazione da Battiato)…. ma ci rendiamo conto? dopo 80 anni e con lo sfascio e i problemi che ci sono gli italiani sono ancora qui a azzuffarsi come i bambini che litigano per le caramelle…. i comunisti hanno fatto…. non hanno fatto… i fascisti hanno detto…. non hanno detto etc.etc.
e si tratta di adulti che non hanno minimamente vissuto quei momenti o erano talmente piccoli da non ricordarsene. L’unica certezza è che questo casino del raduno porterà vantaggi ( forse….) solo a pochi esercenti e commercianti e disagi ai cittadini normali….provate a chiederlo ai normali cittadini.Che palle fate venire…. il mio sogno ogni giorno di più sarebbe diventare apolide….