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Dateci una data certa per ripartire

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BIELLA – Cari amici, Biella è tornata arancione da lunedì, il colore del gambero. Non che si tratti di un passo indietro ma certamente nemmeno di un passo avanti tale da farci gridare alla svolta tanto desiderata dopo 14 mesi da incubo. Mi riferisco in particolare al tema riaperture che riguarderanno tutti i negozi ma non i pubblici esercizi, tra questi bar e ristoranti, per i quali per sopravvivere, di fatto senza risarcimenti (irrisori), resta ancora una volta solo l’asporto.

Quindi per molti non cambia nulla, si tratta di una riapertura “zoppa”. Niente caffè al bancone o un piatto di pasta al tavolo di un ristorante cittadino, per questo si dovrà aspettare e resistere (maggio?) con mezzi propri e “fantasia” visto che anche qui da noi i costi fissi, (su tutti le bollette Tarip) non hanno conosciuto il covid… Ma come si fa? Le attività di molti esercizi commerciali sono in ginocchio, i nostri amministratori locali si dicono solidali, a parole, con le categorie scese in piazza a Roma settimana scorsa.

Per protestare contro questa situazione e contro il governo, ma poi nei fatti si comportano esattamente come il governo centrale quando l’ambito riguarda la città, i suoi tributi, le sue regole. Questo doppiopesismo non può essere tollerato, si tratta di una presa in giro che non può passare sotto silenzio: forse molti ignorano che senza i locali della ristorazione tutto il settore del commercio continuerà ad essere in sofferenza e non sarà in grado di ripartire davvero.

Non resta che guardare avanti al prossimo mese, scavalliamo 25 aprile e 1° maggio poi speriamo di tornare “in cucina” senza se e senza ma tornando al nostro lavoro che per molti di noi è un’arte, la passione di una vita.

Ogni giorno raccolgo da questo osservatorio privilegiato che è la trincea della mia attività che le persone non ne possono più di stare sole a casa e che sicuramente quando ci sarà, se ci sarà il “go” alle riaperture anche i ristoranti (aperti a pranzo e cena nel rispetto delle regole vigenti) potranno contribuire a smistare gli affollamenti che, naturalmente, ci saranno tra aree pubbliche, abitazioni private e tutto quello che significa riappropriarsi della socialità perduta. Dico pranzo e cena, perché diversamente molti non ce la faranno a stare in piedi dopo mesi e mesi senza entrate. Ma non si tratta solo di bar e ristoranti, si tratta di palestre, piscine, museo, teatri, cinema, palazzetto.

Forse un nuovo decreto con le prossime graduali riaperture è atteso per il 23 aprile: a Biella come altrove aspetteremo una volta di più fiduciosi per poter riaprire. Ma serve una data certa, sicura, da cui ripartire per poter lavorare con continuità tutta l’estate. Che anche a Biella potrebbe essere un’estate da ricordare, il che è tutto detto…

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