Seguici su

Attualità

Da oggi sono partiti i doppi turni al “G. & Q. Sella”, ma gli studenti avrebbero preferito la Dad

La maggioranza ha bocciato questa soluzione in un sondaggio. Tutti chiedono maggiori certezze sui tempi

Pubblicato

il

BIELLA -Per gli studenti del Liceo “G. & Q. Sella” queste settimane non saranno facili.

È fissata per oggi, lunedì 27 settembre, infatti, la data di inizio dei doppi turni, vale a dire l’alternanza delle classi tra mattino e pomeriggio in modo da favorire il rientro in presenza della totalità degli alunni.

La Provincia ha contribuito a garantire, attraverso l’ATAP, il servizio autobus: gli orari delle linee 300, 310, 320, 330, 340, 350, 360, 380, 390 e 599 sono stati opportunamente modificati ed è stato aggiunto, in partenza da Città Studi, un servizio navetta, in modo tale da consentire il corretto rientro a casa degli studenti. L’orario di svolgimento delle lezioni è stato finalmente confermato e sarà il seguente: dalle 8 alle 12.30 per il turno mattutino, dalle 14.30 alle 19 per il turno pomeridiano. Le aule sfruttate, inoltre, non saranno unicamente quelle della sede universitaria, ma anche quelle dell’Ipsia, a lato del complesso di Città Studi.

I professori, a livello generale, sorridono: seppur costretti a presentarsi a lavoro, inevitabilmente, sia in orario mattutino che in orario pomeridiano, i più ritengono che la Dad non sia una valida soluzione alla scuola in presenza, in quanto, oltre a non consentire un contatto umano con gli studenti, non è ugualmente efficace nel momento in cui non viene affrontata con serietà. Sono quindi ben disposti a rinunciare a una parte della loro vita privata per favorire il rientro al 100% in presenza.

Gli alunni, però, sono di tutt’altra opinione. I rappresentanti di istituto, nei giorni scorsi, hanno provveduto a effettuare un sondaggio attraverso un modulo Google, in modo tale da dare, agli oltre mille studenti del “Sella”, la possibilità di far sentire la loro voce. Da esso è emerso che la quasi totalità degli allievi preferirebbe la Dad al doppio turno e i motivi sono molteplici. In primo luogo, dal punto di vista della socialità, questa soluzione comporta enormi problemi: i ragazzi sono privati non solo delle uscite con gli amici, che magari frequentano altre scuole, ma anche delle attività pomeridiane di svago e cultura. Molti praticano sport, fanno teatro, suonano uno strumento o studiano una lingua. Gli allenamenti, i corsi di teatro, la scuola di musica e i corsi di lingua sono normalmente fissati al pomeriggio, in modo da far fronte alle esigenze di tutti. Inoltre sono attività per cui, generalmente, si paga in anticipo, e che non possono essere svolte durante l’orario mattutino; pertanto, anche dal punto di vista economico, i ragazzi (e le famiglie) sono soggetti a un danno non indifferente.
Secondariamente, inoltre, una parte considerevole di alunni non abita a Biella, bensì proviene da paesi più o meno vicini, della provincia e non. L’uscita da scuola alle 19 comporta disagio sia per gli allievi che per i genitori.

In più, sembra non essere stato preso in esame il fattore psicologico: dopo due anni di pandemia, di zone rosse e arancioni, di quarantene e di chiusure, i ragazzi vorrebbero uscire e avere tempo da dedicare a se stessi e alle loro passioni, sempre e comunque dando il giusto spazio all’istruzione.

Al tempo stesso, comunque, una parte degli studenti pensa che la soluzione dei doppi turni sia l’unica applicabile, e che quindi, se effettivamente si tratta soltanto di due settimane, sia necessario adattarsi. Tuttavia, dalle loro parole traspare grande incertezza: nessuno, infatti, all’interno della scuola o a livello provinciale, sa se questa situazione durerà effettivamente 3 o 4 settimane, come previsto, o se si protrarrà per un periodo di maggior durata. Su questo gli studenti sono tutti concordi: c’è bisogno di certezze. E la presidente del consiglio di istituto, Elisa Incoronato Gobbi, non dimentica di farlo presente. Nella lettera da lei inoltrata al vice presidente della Provincia, infatti, si legge: “I ragazzi continuano a guardare a noi adulti con speranza di avere risposte e quelle certezze che la loro età non offre. Mi chiedo quindi davvero quale esempio stiamo loro fornendo e come possiamo in questa situazione rappresentare per loro quel sostegno che da noi vorrebbero e che dovremmo dare”.

Dunque, si aspettano risposte, dalle istituzioni e da chi di dovere. Certo è che, attualmente, per il liceo, ancora non si vede la luce in fondo al tunnel.

Continua a leggere le notizie de La Provincia di Biella e segui la nostra pagina Facebook

E tu cosa ne pensi?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *