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Covid, barista torinese in sciopero della fame per protesta

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TORINO – “Sono stanco di essere stanco”. Così recita il cartello affisso da Nico Drago, barista torinese di 55 anni che ha avviato uno sciopero della fame a oltranza per protestare contro la situazione che le partite Iva sono costrette a vivere.

sciopero della fame Titolare del caffè Piazzi, nel quartiere Crocetta di Torino, il commerciante ieri si è ammanettato al dehors del suo locale: “Sarò qui il giorno di Pasqua e di Pasquetta perché arrivi a un certo punto che non riesci più a sopportare certe ingiustizie” spiega in un video pubblicato sulla sua pagina Facebook. Sul posto ha montato anche una tenda per trascorrervi la notte.

“Sono una partita Iva da 25 anni – spiega l’uomo, candidati per Fratelli d’Italia alle ultime elezioni – e ho sempre onorato i miei debiti, pagando e versando tutto ciò che dovevo allo Stato, senza mai avere un contenzioso. A 56 anni ti ritrovi a dover andare a chiedere soldi a genitori anziani e malati, quando dovresti essere tu ad accudirli, è una vergogna. Vivo una tristezza e una delusione interiore che non auguro nemmeno al mio peggior nemico. Faccio questo perché quando arrivi a mettere a repentaglio la tua salute, qualcuno ti deve ascoltare”. sciopero della fame

La sua situazione è quella comune a tanti lavoratori del settore: “Qui in zona lavoravo grazie agli uffici – ha spiegato all’Ansa – ora che tutti sono in smart working non ci sono più clienti. Il mio gesto non è solo contro il governo, ma anche per svegliare quelle partite Iva che ancora non si sono ribellate. Anche loro devono protestare per salvare la loro attività. Morire di Covid o di fame non abbiamo opzioni”.

Ad appoggiare e sostenere la sua protesta sono anche il movimento “Partite Iva Libere”, con il segretario Enzo Macrì, e l’Associazione Fieristi Italiani, con la segretaria nazionale Serena Tagliaferri.

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