Attualità
Coronavirus, rientrata la squadra A.N.A. sezione di Biella dall’ospedale da campo di Bergamo
Il 6 di aprile sei volontari della sezione di Biella dell’A.N.A, dotati dei dispositivi di protezione individuale prescritti, raggiungono la struttura logistica di supporto dell’ospedale da campo A.N.A. allestito a Bergamo e subentrano alla squadra alpina precedente, da cui ricevono le consegne del caso. Per Claudio Bona, Valeria Bonardi, Roberto Bosi, Giampaolo Camerotto, Guido Galassi e Giovanni Morino Baquetto inizia un’esperienza umanitaria mai provata.
Sono chiamati alla preparazione e alla distribuzione dei pasti al personale dell’ospedale, ai volontari presenti al campo e agli artigiani volontari della curva dell’Atalanta (impegnati giorno e notte alla realizzazione della struttura sanitaria), nonché al personale A.N.A. dell’ospedale e ai volontari di Emergency in servizio.
Non sono mancati alcuni disagi iniziali dovuti al campo ancora nella fase finale dell’allestimento (presto risolti), campo reso comunque sicuro con la sanificazione di tutti gli ambienti con ozono e delle zone esterne e della mensa grazie all’unità NBC dell’esercito. Tuttavia il disagio severo è stato indossare mascherina e guanti per tutto la durata del servizio, dalle 6 alle 22. Ma la dimostrazione di affetto di Bergamo verso gli alpini è stata impressionante, senza contare che la materia prima da cucinare veniva tutta donata dal territorio, dove quasi tutti i residenti contavano una perdita in famiglia…
I nostri al campo hanno avuto un compito e una responsabilità, ma di loro hanno aggiunto determinazione e capacità personali: Roberto in qualità di coordinatore sezionale, Guido per il contributo a creare una procedura per il controllo sanitario dei pasti serviti, inclusi i menu con gli allergeni, la presenza femminile di Valeria con le sue idee in cucina che hanno deliziato i commensali con piatti improvvisati ma sempre ben graditi, Claudio e Giampaolo e Giovanni che hanno fatto conoscere i piatti tipici biellesi.
Dopo pochi giorni Claudio è dovuto rientrare a casa per la perdita della mamma ma poi ha nuovamente raggiunto la squadra per continuare e concludere il suo impegno, accompagnato dall’alpino Sergio Massarenti che è andato potenziare il gruppo addetto alla distribuzione dei pasti.
Il ringraziamento è poca cosa e il commento può essere solo di taglio alpino: Tücc’Ün.
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