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Continua la strage dei morti sul lavoro, già 44 vittime in Piemonte
L’amara analisi dei sindacati di fronte alla strage
Continua la strage dei morti sul lavoro, già 44 vittime in Piemonte nei primi sette mesi dell’anno
Continua la strage dei morti sul lavoro, già 44 vittime in Piemonte nei primi sette mesi dell’anno
Abbiamo appena ricordato le cinque vittime sul lavoro che il 30 agosto 2023 hanno perso la vita alla stazione ferroviaria di Brandizzo e siamo nuovamente a commentare l’ennesimo infortunio mortale nel nostro territorio. Questa mattina, un operaio di 69 anni è deceduto precipitando dal cestello di una gru in via Genova 87 a Torino e un altro è rimasto ferito. L’incidente è avvenuto a pochi metri di distanza dal luogo della tragedia del 18 dicembre 2021 di via Genova 107, in cui morirono tre operai per il crollo di una gru.
“Nell’esprimere profondo cordoglio e vicinanza alla famiglia della vittima – dichiara il Segretario Generale della UIL Piemonte Gianni Cortese – manifestiamo la nostra indignazione per l’inarrestabile sequenza di morti sul lavoro che, in Piemonte, nei primi sette mesi dell’anno, sono stati 44, rispetto ai 36 del 2024. A livello nazionale gli infortuni mortali sono stati 607, in aumento del 5,2% sul 2024. Siamo stufi delle sterili manifestazioni di cordoglio espresse in queste circostanze, perché denunciamo da troppo tempo, a tutti i livelli, le leve su cui agire per migliorare la prevenzione e la sicurezza nei luoghi di lavoro: formazione e informazione preventiva, dotazione ed utilizzo dei dispositivi previsti dalle norme, aumento dei controlli attraverso assunzioni mirate di personale, lotta alla precarietà e applicazione dei contratti nazionali di lavoro sottoscritti dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative”.
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Ardmando
9 Settembre 2025 at 8:03
Siamo stufi delle sterili manifestazioni di profonda idiozia delle inutili e dannose sigle sindacali, quando la statistica indica chiaramente che nella maggior parte dei casi le morti sul lavoro avvengono per fatalità o distrazioni e non per mancanza di intrinseca di sicurezza, e contro la fatalità c’è ben poco da fare. Siamo anche stufi delle vuote parole di questi parassiti sindacali che “denunciano” non si sa bene chi o cosa a chi o cosa, nella speranza di eliminare qualcosa che non è possibile eliminare ma solo tenere sotto controllo. Eppure i sindacati e la stampa gongolano nel fare proclami e nello sbattere in faccia al prossimo un po’ di sensazionalismo da discount.