Attualità
Confindustria Piemonte, buone le previsioni per l’economia biellese
I risultati dell’indagine congiunturale trimestrale
Il 2021 è stato l’anno della ripresa dopo il terribile shock della pandemia. L’indagine congiunturale trimestrale realizzata dall’Unione Industriali Torino e da Confindustria Piemonte ha puntualmente anticipato i punti di flesso e di svolta del ciclo economico, registrando il progressivo consolidamento della fiducia sul nostro territorio.
Il 2020 si era chiuso in un clima di incertezza e preoccupazione, legato alla ancora problematica evoluzione della pandemia. La maggioranza delle imprese prevedeva una ulteriore riduzione dei livelli produttivi e del portafoglio ordini, dopo un anno di forte flessione; gli investimenti erano molto deboli e oltre un terzo delle imprese aveva intenzione di fare ricorso alla CIG. Il tasso di utilizzo degli impianti era sceso a livelli storicamente molto bassi.
Da marzo 2021 l’indagine ha registrato un progressivo rafforzamento delle aspettative, con indicatori risaliti nel periodo estivo a valori tipici delle fasi espansive. Gli investimenti hanno segnato una rapida, consistente accelerazione; l’utilizzo degli impianti è ritornato ai livelli precrisi. Il miglioramento ha interessato gran parte dei settori: a partire dalla manifattura, ma anche i servizi alle imprese (logistica, ICT, ecc.). La rilevazione di dicembre, condotta su un campione di 1.200 imprese manifatturiere e dei servizi, registra un lieve raffreddamento delle attese, in linea con il trend comune al nostro Paese e a tutta l’Europa. Va ricordato infatti che dopo due trimestri di crescita molto elevata del Pil italiano (2,7% e 2,6%), il quarto trimestre del 2021 sarà decisamente meno brillante (+0,4% nelle previsioni più aggiornate).
La buona tenuta degli indicatori strutturali rilevati dalla nostra indagine conferma che non siamo in presenza di un peggioramento reale del ciclo. Infatti, il tasso di utilizzo degli impianti rimane saldamente su livelli elevati; non aumenta il ricorso alla CIG; non decelerano gli investimenti; restano buoni i tempi e le condizioni di pagamento.
Per l’inizio del 2022, il 26% delle aziende prevede un aumento della produzione, contro il 10% che si attende una diminuzione: il saldo, pari a +15,8 punti percentuali, diminuisce di 5 punti rispetto a settembre. Trend analogo per gli ordinativi, con un saldo del 14,9% e un calo di circa 6 punti rispetto alla scorsa rilevazione. Cala l’export, con un saldo ottimisti-pessimisti pari all’1,2% (-6,6 punti), che risente delle nuove restrizioni anti-Covid messe in atto in alcuni paesi. Buon andamento per gli investimenti, grazie alle risorse messe a disposizione dal PNRR: sono quasi il 30% le aziende con programmi di spesa di un certo impegno. Il ricorso alla cassa integrazione interessa il 10% delle imprese, in calo di 2,2 punti percentuali rispetto a settembre, segno di una buona ripresa delle attività e un graduale ritorno ai livelli pre-crisi.
Stabile il tasso di utilizzo di impianti e risorse, tornato sui valori medi di lungo periodo. Indicazioni positive, sia pure con sfumature diverse, vengono sia dalle imprese medio-grandi (oltre 50 dipendenti) che da quelle più piccole (sotto i 50 addetti).
A livello territoriale, bene Biella che, dopo anni difficili, dal terzo trimestre 2021, grazie alla ripresa del comparto tessile, ha ricominciato a crescere (saldo ottimisti-pessimisti +18,8%). Attese favorevoli si registrano nel Canavese (+25%), con previsioni di produzione superiori alla media regionale e un sensibile miglioramento rispetto alle previsioni di settembre (+11,5 punti percentuali).
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