Attualità
Con il caldo è alto il pericolo valanghe
Neve e caldo: un mix micidiale che porta ad un alto rischio valanghe. Gli sciatori, soprattutto gli amanti dei fuorispista, questo weekend dovranno essere più cauti possibile. Parola di esperto.
Neve e caldo: un mix micidiale che porta ad un alto rischio valanghe. Gli sciatori, soprattutto gli amanti dei fuorispista, questo weekend dovranno essere più cauti possibile. Parola di esperto.
«Chi va sulla neve – afferma Claudio Negro, responsabile delegato di zona del Soccorso Alpino Biella – deve fare molta attenzione. Il pericolo valanghe è molto elevato: il rischio è di 3 su una scala massima di 5».
Non si scherza dunque. «Il terreno – spiega Negro – era caldo già ad inizio gennaio. Poi c’è stata una prima spolverata di neve, ma le le temperature scese di colpo hanno provocato il congelamento della neve che si stava sciogliendo».
«Nei giorni successivi – prosegue – ci sono state nuove precipitazioni nevose e si sono, così, creati due diversi strati separati da una lastra di ghiaccio. In queste condizioni il terreno è particolarmente pericoloso. Si possono staccare interi blocchi di neve nello strato superiore innescando una reazione a catena. Questi strati di neve non sono e non possono essere ancora ben ancorati, le notizie di cronaca degli ultimi giorni ne sono un esempio».
Gli episodi di valanghe in Valtellina dello scorso weekend, riconducibili a turisti che praticavano l’“eliski” (o il termine in inglese heliski), ha smosso il C.A.I. (Club Alpino Italiano) ad una lotta più serrata verso questo tipo di pratica, considerata invasiva per la montagna, per la fauna che la popola e per gli altri fruitori. Il C.A.I. si batte quotidianamente per contrastare l’eliski. Per la sua regolamentazione la legislazione è di competenza regionale, mentre la sua attuazione di competenza dei sindaci. Questo impegno deve quindi essere comune tra la Sede centrale del C.A.I, i suoi gruppi regionali e il territorio.
Mario Monteleone
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