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“Ascensori della stazione: tutto fermo dopo cinque anni”

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Dopo anni di richieste, lettere e proteste, ora arriva un esposto alla Procura della Repubblica. La questione è datata e ad oggi ancora ferma al palo. Si tratta degli ormai “famosi”  ascensori della stazione ferroviaria.

Dopo anni di richieste, lettere e proteste, ora arriva un esposto alla Procura della Repubblica. La questione è datata e ad oggi ancora ferma al palo. Si tratta degli ormai “famosi”  ascensori della stazione ferroviaria.

A rivolgersi al magistrato che rappresenta gli interessi della collettività è Giovanni Fulcheris, stanco di anni di promesse mai mantenute da chi doveva occuparsi degli interventi per la realizzazione degli impianti di sollevamento. Una storia, quella degli ascensori della stazione san Paolo, iniziata oltre cinque anni fa. L’opera, infatti, è stata concepita nel 2009 e  dopo tre anni ha subito lo stop perché nel frattempo è variata la normativa. In un primo tempo infatti era prevista la realizzazione di piattaforme elevatrici, poi però le leggi sono cambiate. E’ quindi stato necessario riprendere in mano il progetto e effettuare le dovute variazioni.

Un “ritocco” che ha richiesto circa quattro mesi di tempo. In questi anni i disabili e tutte le persone con problemi di deambulazione hanno assistito attoniti alla realizzazione di quest’opera infinita.

Lo scorso mese di settembre i tecnici sono tornati al lavoro. Qualcuno ha cantato vittoria, ma troppo presto. L’intervento, che poteva concludersi nel giro di un paio di settimane, ad oggi è ancora in sospeso. “Il nostro ottimismo è molto cauto – aveva affermato in quell’occasione Marco Vigliocco, presidente dell’associazione pendolari biellesi – visto come sono andate le cose fino ad oggi. Vorremmo poter dire che siamo contenti nel vedere gli operai al lavoro, ma già troppe volte siamo stati delusi nelle nostre aspettative”. E così è stato.

“Alla stazione di Santhià il raggiungimento dei binari per i disabili  – spiega Fulcheris –  è facilitato dall’esistenza di un attraversamento pedonale. Per cui, con l’assistenza o del personale della Polfer o di quello di manovra, che presidia la stazione, è possibile anche per le persone con difficoltà nella deambulazione, raggiungere le varie postazioni e usare il treno”.
 Ma tutto questo non è possibile a Biella. “Nella stazione San Paolo – aggiunge Fulcheris – invece non sono in servizio sia personale di manovra, in quanto non si svolge il traffico merci, sia la Polfer. Oltre al rischio connesso dall’attraversamento dei binari senza l’assistenza del personale in questione, comunque rigorosamente vietato, tale azione risulta in ogni caso assolutamente impossibile in assenza di un qualsiasi attraversamento pedonale e dal fatto che i marciapiedi risultano sopraelevati di 60/80 centimetri rispetto al piano del ferro. Ne consegue che alla stazione  di Biella ai disabili sono di fatto preclusi in partenza l’accesso ai marciapiedi 2 e 3 ed in arrivo la possibilità di arrivare al marciapiedi numero 1  per uscire dalla stazione”.

La richiesta di Fulcheris al Procuratore della Repubblica di Biella è “che vengano adottati tutti i provvedimenti affinchè gli ascensori vengano realizzati senza più indugi, in tempi brevissimi. Fatte salve le responsabilità di coloro che hanno disatteso al compito di provvedere al riguardo”.

e.f.

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