Attualità
Circolo Tavo Burat: presidio sui temi ambientali
Appuntamento sabato, i temi caldi sono diga e termovalorizzatore
Circolo Tavo Burat: presidio sui temi ambientali
Circolo Tavo Burat: presidio sui temi ambientali
Il Circolo Tavo Burat – Pro Natura, in collaborazione con le associazioni e i comitati che nel biellese si occupano di tutela ambientale, ha organizzato per Sabato 14 dicembre un presidio presso i giardini Zumaglini di Biella. Rendez vous alle ore 16,30, fronte statua degli Alpini.
L’obiettivo è richiamare l’attenzione e fare il punto sulle vertenze ambientali ancora aperte nel biellese (la discarica di Amianto a Salussola, il Termovalorizzatore a Cavaglià, la diga in Valsessera, il consumo di suolo, la concentrazione di impianti, ecc.) ed allo stesso tempo ricordare il “caso Peltier”, la richiesta di concessione della grazia che vari comitati in tutto il mondo sollecitano in favore di questo nativo americano ingiustamente incarcerato da più di 40 anni.
Per meglio illustrare al pubblico la figura di Peltier sarà messa in scena dal gruppo Il suono del respiro la performance teatrale di Monica Molinari ” Eppure mi piace sognare “, un viaggio, anche musicale, tra testi di Leonard Peltier e Nicoletta Dosio, una fratellanza tra chi lotta in difesa del proprio territorio, della propria cultura ed identità.
Sulle questioni ambientali biellesi, ed anche sulle nuove e punitive norme nei confronti di chi manifesta a tutela dell’ambiente (DLL 1660), interverranno il Movimento Valledora, La Città di sotto, il Comitato Ambiente è Futuro di Salussola, il Gruppo Biellesi No Tav, il Coordinamento Antifascista biellese.
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Ardmando
10 Dicembre 2024 at 7:56
Ma questa gentaglia trovarsi un altro hobby che non sia interferire con lo sviluppo no? Il decreto 1660 dovrebbe vietare a personaggi di dubbia moralità e coerenza (ad esempio i No Tav) di esistere. Alla fin fine si tratta sempre di associazioni (a delinquere come i no tav) di sinistra, quindi disperati senza arte ne parte. Per fortuna inutili, come le correnti politiche da cui arrivano.
Ettore Macchieraldo
12 Dicembre 2024 at 13:40
Se sviluppo significa condannare il basso biellese a essere la pattumiera del Nord Ovest, dopo decenni di discariche e l’insediamento di una quantità esagerata di impianti per il trattamento dei rifiuti (non della Provincia) direi che no, non ci interessa. Sul resto no comment