Attualità
Chiusura domenicale dei negozi: la proposta divide i biellesi
Chiusura domenicale dei negozi: la proposta divide i biellesi
La proposta di legge che regolamenta le chiusure domenicali e festive è dannosa sia per i consumatori che per le imprese e corre il rischio di avere importanti e negative ripercussioni sotto il profilo occupazionale. In una fase nella quale l’economia del Paese evidenzia tutta la sua fragilità e si manifestano tendenze recessive, colpire le imprese della grande distribuzione inserendo limitazioni e tratti distorsivi nella libera concorrenza non può che portare ad acuire le difficoltà del sistema Paese». E’ questa la posizione di Ernesto Dalle Rive, presidente di Nova Coop, in merito alla proposta di legge che dovrebbe limitare le aperture domenicali di negozi e supermercati, depositata alla Camera dal relatore Andrea Dara della Lega.
La tematica, come era prevedibile, ha creato grande fermento e sta dividendo anche il Biellese. «Siamo favorevoli ad affrontare questo argomento – commenta Angelo Sacco, presidente di Confesercenti Biella – E’ bene discuterne senza ideologismi. Come associazione abbiamo raccolto le firme già nella precedente legislatura per la regolamentazione delle chiusure domenicali. Sicuramente di domenica non si produce un aumento di fatturato, il denaro speso dai cittadini verrebbe infatti spalmato su sei giorni al posto che su sette, quindi il guadagno dei negozi sarebbe uguale.
«In altre realtà – continua Sacco – penso ad esempio al Nord Est dell’Italia, in particolare in Alto Adige, non sono previste le aperture domenicali. Non serve quindi che gli esercizi commerciali rimangano sempre aperti per essere moderni e pensare al futuro. Migliorerebbe anche la qualità della vita dei dipendenti, in quanto c’è bisogno del giusto tempo per convivere assieme ai propri familiari. Il provvedimento favorirebbe infine anche i piccoli negozi che hanno difficoltà, a causa dei costi del personale, a tenere aperto anche di domenica». Alle sue parole fanno eco quelle di Michele Racanelli, segretario generale Filcams Cgil di Biella: «Siamo d’accordo, sicuramente deve essere posto un freno alla liberalizzazione e questo freno ci mette obbligatoriamente nelle condizioni di discutere con le aziende della grande distribuzione. Nella proposta di legge presentata alla Camera vengono dimezzate le aperture domenicali, da 52 a 26 all’anno. Già in passato abbiamo fatto una campagna per regolamentare il lavoro di domenica sulla volontarietà dei dipendenti e questa operazione risolverebbe la metà del problema. Solo così si andrebbe nella direzione di ridare dignità al lavoro, che oggi occupa nel commercio ben 3 milioni e mezzo di addetti.
«Per quanto riguarda invece il lavoro festivo – conclude Racanelli – la proposta di legge prevede di lavorare per quattro festività all’anno, che non sono ancora state definite. Su questo punto, invece, noi siamo totalmente contrari».
E’ invece dubbioso Mario Novaretti, presidente di Ascom: «Chiudere alla domenica e ridare un ordine rigido in un momento particolare e delicato come quello attuale rischia di fare dei danni e favorire l’evasione. Biella si sta inoltre preparando ad accogliere importanti manifestazioni e come risposta facciamo trovare i negozi chiusi ai turisti che vengono nella nostra città? E’ una problematica da esaminare con grande attenzione».
Continua a leggere le notizie de La Provincia di Biella e segui la nostra pagina Facebook