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Chi va a caccia può uscire dal proprio comune di residenza anche a Capodanno

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Chi va a caccia può uscire dal proprio Comune di residenza, anche nei giorni in cui è vietato. Lo ha chiarito la Regione Piemonte in una nota inviata alle prefetture, alle province e ai comprensori faunistici.

E’ possibile in quanto il contenimento della fauna selvatica si configura come “stato di necessità, al fine di limitare i danni alle colture, nonché mitigare il potenziale pericolo per la pubblica sicurezza e per conseguire l’equilibrio faunistico venatorio”.

Curisi il fatto che la deroga per i cacciatori riguardi anche il giorno di Santo Stefano, che cade di sabato (non il giorno di Natale e di Capodanno perché sono di venerdì che, insieme al martedì, è giorno di “silenzio venatorio”) per cacciare i cinghiali, cervi, caprioli, cornacchie nere e grigie, gazze, volpi e minilepri.

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3 Commenti

1 Commento

  1. GIUSEPPE ALGERINO

    10 Dicembre 2020 at 19:06

    Che vergogna !!!!!!

  2. Daniela

    10 Dicembre 2020 at 19:20

    Con quale coraggio!!! Con quale coraggio permetteranno a degli assassini di uscire dal proprio comune per andare a divertirsi uccidendo, peraltro con una scusa vergognosa, quando CHI ha vere necessità non lo potrà fare. Che schifo.

  3. Guido

    10 Dicembre 2020 at 20:43

    52 milioni di uccelli uccisi in Europa ogni anno, si sparassero tra di loro altro che contenimento!

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