Attualità
Caso Cospito, il tribunale di Milano rigetta l’istanza. Esulta Delmastro
Alfredo Cospito resta al 41 bis
Respinte dal tribunale di sorveglianza di Milano le richieste di Alfredo Cospito, i cui legali avevano chiesto i domiciliari per motivi di salute. Le sue condotte sono state definite come assolutamente “strumentali e hanno dato corso alle patologie presenti”.
Il sottosegretario alla giustizia Andrea Delmastro, indirettamente legato alla vicenda per un altro caso che lo ha visto protagonista in parlamento con il collega di partito Donzelli, ha espresso la propria soddisfazione sui social network.
Queste le parole in una nota di Delmastro, per commentare quanto deciso dal tribunale: “La partita è chiusa: nella piena cornice della legittimità, lo Stato ha riaffermato che non si piega a condotte strumentali peraltro asseritamente volte a revocare il 41 bis a decine e decine di mafiosi. Abbiamo sempre avuto ragione, difendendo la legalità e l’istituto del carcere duro dalle aggressioni strumentali della galassia anarchica che avrebbero avuto il solo effetto di favorire la criminalità organizzata”.
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Ardmando
28 Marzo 2023 at 16:22
92 minuti di applausi per tutti quelli che hanno mantenuto salda la linea intransigente del Governo e della Legge nei confronti di un criminale, di un terrorista che non si è mai pentito dei suoi gesti e delle sue ideologie, così lontane dall’esistenza stessa di Stato legale e democratico. Mi unisco alle esultazioni dell’On. Delmastro, perchè un terrorista deve sopportare il trattamento che la Legge prevede e definirsi anarchico, ossia nemico dello Stato e dei cittadini che rappresenta, non ti pone al di sopra della legge. E non basta infliggersi una privazione come lo sciopero della fame (con tutti i dubbi del caso, visto che un essere umano normale a questo punto non sarebbe più in vita) per costringere lo Stato a inginocchiarsi alle ridicole pretese di un terrorista. Finalmente abbiamo un Governo che mostra il pugno di ferro contro i criminali.
Questo individuo ha fatto una libera scelta nel proseguire con lo sciopero della fame, che vada incontro al suo destino sereno, consapevole che chiunque dei suoi “amici e simpatizzanti e compagni” subiranno lo stesso trattamento da parte dello Stato.