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Case popopolari, finanziamenti per Rosazza (6 alloggi) e Veglio (29)

Lo ha reso noto l’assessore Chiara Caucino

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L’assessore regionale alla Casa, Chiara Caucino: «In questo modo rimborsiamo i Comuni che gestiscono gli immobili di edilizia residenziale pubblica, ringraziandoli per il grande sforzo profuso e auspicando che queste risorse vengano impiegate sempre nel campo del sociale, a sostegno dei più fragili».

Nel Biellese interessati i Comuni di Rosazza e Veglio. La Regione, grazie al lavoro dell’assessore regionale alla Casa, Chiara Caucino, e dei suoi dirigenti, ha emesso una determina che stanzia 250mila euro di rimborsi a favore dei Comuni con alta incidenza di alloggi sociali per numero di abitanti. Le risorse regionali andranno distribuite a sei Comuni piemontesi: nel biellese, in particolare a Rosazza (6 alloggi) e Veglio (29 alloggi), secondo la tabella che allego successivamente. La novità è stata comunicata dalla Regione ai Comuni interessati, attraverso una lettera.

«Con questa azione – spiega l’assessore Caucino – andiamo a rimborsare quei Comuni- che ringraziamo per lo sforzo profuso in questi anni –  che hanno impiegato le loro risorse per gestire le case popolari di proprietà municipale, dando loro una meritata boccata d’ossigeno in un momento non certo facile per le pubbliche amministrazioni».

«Il mio auspicio – prosegue l’esponente biellese della giunta regionale – è che, laddove possibile, queste risorse vengano reinvestite nel sociale per iniziative a favore dei più fragili e bisognosi, considerando l’emergere delle nuove povertà, frutto dell’effetto a lungo termine della pandemia sulla nostra economia e le nefaste conseguenze della guerra in Ucraina».

Conclude Caucino: «Per quanto riguarda, invece, più in generale, l’edilizia residenziale pubblica, i miei obiettivi restano chiari: “Sfittanza zero”, ovvero rendere assegnabili il maggior numero di alloggi possibile,“Illegalità zero”, ovvero aumentare, anche grazie alle soluzioni tecnologiche, la sicurezza degli abitanti delle case popolari, e “Abusivismo zero”, ovvero combattere, insieme alle Forze dell’Ordine e alla Magistratura, il fenomeno delle occupazioni abusive degli stabili».

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