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Caccia, approvati i nuovi regolamenti del Biellese

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BIELLA – I nuovi regolamenti dell’ATC-CABI1 sono stati approvati ieri dal comitato di gestione della caccia e in particolare sono, per ATC BI1: il regolamento generale, il regolamento caccia cinghiale in squadra, il regolamento caccia cinghiale selezione, il regolamento caccia cornacchia a squadre e il regolamento caccia alla volpe.

Per quanto riguarda invece il comparto alpino (CABI1), invece: il regolamento generale, il regolamento caccia cinghiale, il regolamento caccia tipica alpina, il regolamento caccia alla volpe.

Il comitato di gestione è stato chiamato ad esprimersi sulle proposte redatte dagli uffici dell’ATC-CABI1 e dal presidente Guido Dellarovere, coordinate sulla base del questionario compilato dai cacciatori Cleto CANOVA (che poi ha ritirato) e da Mario SBARAINI, nella sua qualità di presidente provinciale Libera caccia per l’ATC e da Giovanni QUAGLIA per il CA.

L’elezione è stata ratificata con 12 voti a favore 1 astenuto e 7 contrati – spiega il presidente Dellarovere – ed in questo modo il comitato di gestione ha approvato i regolamenti redatti dagli uffici dell’ATC: un risultato “rotondo” che chiaramente evidenzia che i 2/3 del comitato di gestione hanno apprezzato il lavoro da me svolto. Ringrazio tutto il comitato per questo risultato che evidenzia una buona iniezione di fiducia per andare avanti a schiena dritta”.

Sono state tuttavia settimane travagliate, dove un esiguo numero di cacciatori ha provato a sconvolgere i contenuti dei regolamenti, arrivando ad attaccare in modo personale il presidente Dellarovere, che tuttavia non ha incassato il colpo e ha dimostrato di lavorare per il bene del comparto di caccia locale e non, come qualcuno voleva insinuare falsamente, per ragioni personali.

Prosegue a spiegare Dellarovere: “Ci tengo a fare chiarezza una volta per tutte su ciò che è avvenuto precedentemente, sui fatti che hanno accompagnato il voto.

Parto dai numeri: viene detto che i sottoscrittori della presunta protesta sono stati 143 cacciatori. Informazione errata e falsa in quanto ben 35 cacciatori dopo esser stati contattati telefonicamente hanno dichiarato di non saperne nulla della pec inviata ai giornali e ben altri 11 sottoscrittori sono semplici cittadini che non cacciano nel CABI1.

Pertanto dovremmo iniziare a parlare di un centinaio scarso di sottoscrittori, i quali per la maggior parte hanno dichiarato di non conoscere il contenuto di quanto hanno sottoscritto, e altri hanno dichiarato che erano semplicemente contrari ad alcuni passaggi del regolamento (apertura del camoscio).

Detto ciò, credo che sia lampante che i “signori delle tessere” registi di questa penosa azione, hanno lavorato abusando dell’ingenuità dei cacciatori, che si sono prestati ad avallare una squallida polemica orchestrata ad arte non per il bene della caccia ma per il bene di un soggetto”.

E poi aggiunge: “Si tratta di una lezione per tutti noi cacciatori: capire che certa gente, che da 30 anni lavora con l’unico scopo di rovinare i rapporti tra i cacciatori e per portare acqua al proprio orticello, alla fine non viene, per fortuna, premiata.

Questi regolamenti sono la conferma che chi mi ha ricoperto di improperi quando dissi che la lista dei 143 era gonfiata e non c’erano a mio parere nemmeno il 50% dei nominativi veri, lo faceva mentendo perchè non mi sbagliavo: le firme allegate ripeto sono 72 e rappresentano il 7% dei cacciatori. Un dissenso fisiologicamente accettabile, a patto che sia espresso sui contenuti e non sulla mia persona.

Ho il mio carattere, ma lavoro per il bene della caccia e non ha senso che venga giudicato per la mia simpatia o antipatia”.

Conclude il presidente: “Io sono una persona leale, limpida, che lavora completamente gratuitamente per l’ATC-CABI1 (non percepisco nemmeno i rimborsi spesa), ed essere accusato da gente frustrata che non ha digerito di esser stata mandata fuori dal sistema caccia, e non per le mie capacità mi ha dato davvero fastidio.

Ora mi auguro che il capitolo sia concluso e che si possa lavorare tutti insieme per migliorare ancora in futuro”.

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