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“Buongiorno, Comune di Biella!”

Il dardo, la rubrica di Guido Dellarovere

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Una voce inconfondibile, una gentilezza particolare che spesso andava anche oltre all’incarico di centralinista, arrivando a collaborare direttamente per cercare di risolvere il problema all’utente che chiamava Palazzo Oropa.

In un caldo agostano, con la città mezza vuota, silenziosamente, il buon Fabrizio Mosca è passato a miglior vita.

Non voglio fare il solito “coccodrillo”, ossia la filippica di elogi destinati a chi è asceso ai Campi Elisi, però, è altrettanto vero che mi sento in dovere di sottolineare quanto abbia fatto Fabrizio in tutti questi anni, attraverso il suo lavoro, per tutti coloro che hanno avuto bisogno di passare dal centralino del Comune di Biella.
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Non capita spesso, quando chiamiamo enti o associazioni, di trovare una persona che, oltre all’asettica risposta, a volte condita di scazzo esistenziale, scambi con te anche qualche parola o un paio di battute. Fabrizio era così: spesso semplice e genuino, trasmetteva l’amicizia e il piacere del rapporto umano con l’interlocutore.

Ho letto tanti messaggi di commiato, tutti meritati, e credo che non sarà facile trovare un nuovo centralinista così gentile e disponibile come lui.

Appassionato di politica locale, conosceva i vari attori uno ad uno, e di ognuno manifestava sempre un ricordo gentile e pieno di affetto, indipendentemente che fosse mancino e destrorso, per lui tutti erano una sorta di grande famiglia.

Un lavoro umile, utilissimo e indispensabile per un Comune. Mi auguro sinceramente che la Città di Biella, in qualche modo, riconosca questi oltre 25 anni di onorato servizio perché è bene ricordare che, vero è che i gli svariati personaggi di primo piano, ovvero i Sindaci, i Presidenti e gli Assessori sono coloro che danno le indicazioni politiche alla macchina amministrativa, ma è altresì vero che, senza queste figure di secondo piano, com’era il buon Fabrizio, nulla funzionerebbe al meglio. E mai come in questo caso, dove il servizio al cittadino era condito da gentilezza e cortesia, cosa rara ma indispensabile. Un ruolo ricoperto da una figura capace che, grazie alla lunga esperienza lavorativa e alla conoscenza, portava spesso a dare quel “servizio in più” al cittadino.

Caro Fabrizio, credo di averti chiamato qualche centinaia di volte e, soprattutto quando frequentavo Palazzo Oropa nella mia veste di vice presidente del Consorzio dei Comuni, ti ho incrociato “de visu” e ogni volta avevi una battuta, una notizia o semplicemente un saluto cordiale, condito sempre dalla piena disponibilità all’ascolto e alla soluzione dei problemi.

Ci siamo presi in giro politicamente e calcisticamente, sempre col massimo rispetto reciproco e, onestamente, ci voleva una certa difficoltà a “metterti nel sacco”.

Oggi una nuova voce risponde “Buongiorno, Città di Biella”. È altrettanto gentile ma difficilmente riuscirà a trasmettere quella familiarità e quella voglia di esserti amico come tu sapevi fare.

Ciao Fabri, chissà se a qualche numero, a me sconosciuto, avrai già iniziato a rispondere: “Buongiorno, qui è il Paradiso”.

Guido Dellarovere

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