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Bosco del Vallino: un luogo dimenticato da Dio

L’area per molti anni aveva ospitato il presepe vivente, ora versa in condizioni pietose

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Bosco del Vallino: un luogo dimenticato da Dio. Erbacce, rami penzolanti da alcune piante, cartacce e bottiglie di plastica abbandonate a cielo aperto.

Il Bosco del Vallino è diventato oggetto di un’interrogazione a firma dei consiglieri del gruppo Mongrando in Comune composto da Luisa Nasso e Antonio Filoni. Nel documento si fa riferimento a una riunione intercorsa tra l’amministrazione e alcuni esponenti dell’associazione “Amici della Natura”.

Bosco del Vallino: un luogo dimenticato da Dio

Filoni e Nasso chiedono cosa sia emerso dalla riunione e quali sono le manovre che l’amministrazione intende attuare per mettere in sicurezza l’area. Soprattutto perché è ancora in vigore l’ordinanza di assoluto divieto ad accedere poiché pericolosa.

“Lo stato di degrado di quell’area è arrivato all’epilogo con la presenza di eternit e piante pericolanti e la vegetazione sta facendo il suo corso – si legge nel documento -. Il Vallino, spesso definito il “Villaggio degli Gnomi” è un incantevole e magico bosco. La zona è rinomata per le sue pittoresche case in pietra e legno, alberi secolari e limpidi ruscelli, che le conferiscono un’atmosfera fiabesca”.

La storia del Bosco del Vallino parte dal 1975. Un gruppo guidato da Lelio Rettuga costituì l’associazione “Amici della Natura” per tutelare e promuovere il patrimonio naturale e culturale del territorio. Avviarono diverse attività, tra cui l’istituzione di un orto botanico e il rilancio dei mestieri tradizionali.

In particolare, ogni anno alla vigilia di Natale, il bosco ospitava il Presepe vivente, una tradizione nata nel 1977. Venne allestito in mezzo al torrente, le statuine furono ricoperte dal ghiaccio creando una scenografia molto suggestiva che si rinnovò per molti anni. Dalla prima rappresentazione furono realizzate le cartoline che per oltre 30 edizioni vennero distribuite al pubblico prima della manifestazione.

Per motivi di sicurezza l’area è stata temporaneamente chiusa al pubblico a seguito di un’ordinanza comunale firmata a maggio dell’anno scorso dall’allora giunta Filoni.
LEGGI ANCHE: “C’è un’altra piccola discarica a cielo aperto a Mongrando”

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1 Commento

1 Commento

  1. Ardmando

    5 Settembre 2024 at 8:41

    Curioso ma non inaspettato che l’ex sindaco comunista di Mongrando si preoccupi del Bosco del Vallino proprio ora che non è più sindaco di quel paese. Ci chiediamo come mai negli anni in cui è stato sindaco lui, anni in cui il degrado di quel luogo era già parecchio avanzato, non abbia fatto altro che limitarsi a chiudere l’area al pubblico. Se l’area è proprietà privata, il comune non se ne deve preoccupare. Se l’area è comunale, ci dovevano pensare Filoni e i suoi compagni rossi. Ora precisamente lo spacciatore di panini cosa vuole oltre che fare polemica, perfettamente in linea con le regole che vigono nella sinistra politica italiana?

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