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Bonus mobili ed elettrodomestici, ecco come funziona

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Il Superbonus al 110% è stato creato per rilanciare il settore dell’edilizia e più in generale, per dare nuovo vigore all’intera economia italiana. Collegata alla filiera «casa» ci sono infatti un’infinità di professioni: se l’intero comparto andrà bene a trarne profitto sarà tutto il sistema, anche chi apparentemente non ha nulla da spartire con le ristrutturazioni edilizie.
Un maggior numero di interventi di riqualificazione sulle abitazioni italiane andrà dunque a portare benefici anche a chi opera nel campo dei mobili e dei grandi elettrodomestici, nonostante non sia interessato direttamente dalla maxi-agevolazione.

Il Bonus Mobili

Ciò che invece è stato previsto in precedenza, e non è cambiato con il Decreto Rilancio o il Decreto Semplificazioni, è appunto il Bonus Mobili. Si tratta di una misura che prevede una detrazione Irpef del 50% per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla A+ (A per i forni), destinati ad arredare un immobile oggetto di ristrutturazione.
Va calcolata su un importo massimo di 10mila euro e sarà ripartita tra gli aventi diritto in dieci quote annuali di pari importo. La misura è valida per tutto il 2020 e non sono previsti lo sconto in fattura e la cessione del credito. Serve quindi anticipare il capitale, per poi ottenere la detrazione indicando le spese sostenute nella dichiarazione dei redditi.
Attenzione: la detrazione spetta unicamente al contribuente che usufruisce della detrazione per le spese di intervento di recupero del patrimonio edilizio. Per esempio, se le spese per ristrutturare l’immobile sono state sostenute soltanto da uno dei coniugi e quelle per l’arredo dall’altro, il bonus per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici non spetta a nessuno dei due.
È bene fare anche un’altra specifica: se si effettua esclusivamente un intervento di riqualificazione energetica dell’edificio (detrazione al 50% o al 65%) non si potrà usufruire del Bonus Mobili. Questo perché tali lavori non rientrano fra gli interventi di «manutenzione straordinaria», condizione indispensabile. Discorso diverso per la sostituzione della caldaia: il Bonus Mobili si potrà sfruttare, a patto che ci sia un risparmio energetico rispetto alla situazione preesistente.

Gli acquisti agevolati

Una volta capito il funzionamento non resta che comprendere quali sono le spese detraibili al 50%. Partiamo dai mobili, rigorosamente nuovi: letti, armadi, cassettiere, librerie, scrivanie, tavoli, sedie, comodini, divani, poltrone, credenze, materassi e apparecchi di illuminazione.
È escluso l’acquisto di porte, pavimentazioni (per esempio, il parquet), tende e tendaggi e altri complementi di arredo. Il Bonus vale anche per gli elettrodomestici, sempre nuovi, purché siano di classe energetica non inferiore alla A+ (A o superiore per i forni e lavasciuga).
Rientrano dunque in questa casistica frigoriferi, congelatori, lavatrici, lavasciuga e asciugatrici, lavastoviglie, apparecchi per la cottura, stufe elettriche, forni a microonde, piastre riscaldanti elettriche, apparecchi elettrici di riscaldamento, radiatori elettrici, ventilatori elettrici e apparecchi per il condizionamento.
Non va scordato che tra le spese da portare in detrazione si possono includere quelle di trasporto e di montaggio dei beni acquistati.

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