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Bolletta da 84mila euro a un imprenditore di Valdilana

Ma non vuole sentir parlare di “cassa”: «Danneggerei i miei dipendenti»

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VALDILANA – «La bolletta dell’energia elettrica della mia azienda in un anno è arrivata a 84.900 euro. Mi dite come si riesce ad andare avanti?».

Lo sfogo è di Franco Foglia Parrucin, ex assessore e consigliere comunale a Trivero, ma da sempre imprenditore tessile a Ponzone. C’era anche lui nella trasmissione “Dritto e rovescio” di Paolo Del Debbio in collegamento dal bar Mazzini di Cossato qualche giorno fa. Durante la puntata hanno parlato soprattutto i piccoli commercianti del Cossatese che hanno mostrato le loro bollette triplicate chiedendo interventi al nuovo Governo.

Bollette extra large

Ma quella di Franco Foglia è una bolletta extra large. «Purtroppo durante la trasmissione non ho avuto modo di parlare – spiega -. Posso dimostrare di essere passato da una bolletta di 17mila euro del luglio 2021 a 84.900 a luglio 2022. E’ una situazione insostenibile per una azienda di medie dimensioni come la mia. E nessuno ci ha ancora spiegato in base a cosa sono avvenuti questi aumenti».

Ma Foglia non ha di certo intenzione di mollare e fermarsi. «Assolutamente no – replica -. Io vado avanti per la mia strada. Per fortuna ho clienti che capiscono la situazione e mi vengono incontro sui prezzi delle lavorazioni, poi ci metto qualcosa del mio per cercare di coprire i costi. Ma di fatto il guadagno a queste condizioni è ormai nullo».

Niente cassa integrazione

Franco Foglia è un imprenditore-lavoratore, lo trovi in ufficio, spesso in reparto e pure sul furgone. Passano gli anni ma la passione per il suo lavoro rimane la stessa e di fronte alle difficoltà rilancia. Non vuole sentire parlare di ammortizzatori sociali che molte realtà rischiano di attivare per cercare di far quadrare i conti delle proprie aziende.

«Nella mia azienda ci conosciamo tutti da una vita, molti dei miei dipendenti sono cresciuti con me – spiega ancora lo storico imprenditore triverese che negli anni scorsi si era dedicato anche alla politica -. Se dovessi scegliere di attivare la cassa integrazione vorrebbe dire creare problemi alle famiglie dei miei dipendenti e perdere comunque ordini. Perchè le commesse non mancano e questo è un bene. Se dovessi rallentare la produzione non riuscirei a soddisfare le richieste dei clienti che si rivolgerebbero ad altri. E recuperare poi sarebbe impossibile. Il pensiero va poi ai dipendenti. Con la cassa integrazione non si riesce a sopravvivere e non si arriva a fine mese».

E allora? «Allora vado avanti sperando che il nuovo Governo faccia davvero qualcosa perchè la situazione sta diventando insostenibile per le aziende e anche per le famiglie che si troveranno bollette spropositate».

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