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Biella teatro di un giallo nella pagine del primo libro di Andrea Musicò

«Mi piaceva l’idea di raccontare la mia città, di far vivere e “morire” i personaggi in un posto dove la gente dice che non capita mai nulla»

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BIELLA – «Tutto è iniziato quando, ormai più di due anni fa, ho pubblicato alcune delle mie poesie su Facebook e l’apprezzamento degli amici o di semplici conoscenti che mi dicevano di continuare a scrivere mi ha spinto a coltivare questa mia passione e così, complice anche la pandemia, è nato il libro “La Tigre, il Gatto, la Volpe, l’Angelo”».

Una spiegazione molto semplice quella di Andrea Musicò, 48enne di Biella, per raccontare com’è nato il suo primo libro, “La Tigre, il Gatto, la Volpe, l’Angelo” edito da Feltyde.it. Un giallo ambientato nella sua città che ha come protagonisti, appunto, una Tigre, la Dj Silvia Bonino Sala, la Volpe, Giulio Ceretta poliziotto in aspettativa, il Gatto, Fabio giornalista locale in perenne attesa dello scoop della sua vita e l’Angelo, mietitore di anime che ha scritto una storia speciale per ognuna delle sue vittime.

Com’è nata l’idea di ambientare un giallo proprio a Biella?
Come dicevo all’inizio io non sono uno scrittore di professione, attualmente mi occupo di mio fratello che è disabile – purtroppo sono mancati entrambi i miei genitori -, e sono laureato in giurisprudenza, quindi abbastanza lontano dal mondo dell’editoria, tuttavia amo leggere e mettere nero su bianco i miei pensieri. Inizialmente scrivevo delle poesie che ho cominciato a pubblicare sul mio profilo Facebook.
La risposta dei miei amici è arrivata immediata. Si complimentavano tutti con me e mi incoraggiavano a continuare, così durante il periodo del Covid ho iniziato a scrivere un libro. Mi piaceva l’idea di ambientarlo nella mia città, di far diventare Biella il centro di un giallo, di far vivere e “morire” i miei personaggi in un luogo in cui “non capita mai nulla».

E’ un libro per soli biellesi quindi?
Assolutamente no. Anzi al di là dei “delitti”, la descrizione dei luoghi potrebbe invogliare le persone a venire a visitare la nostra provincia.
Dal Piazzo a via Italia, per arrivare fino ad Oropa, dove il protagonista Giulio Ceretta vive una delle esperienze più toccanti del libro, racconto ogni angolo anche quelli più nascosti del nostro territorio. Ovviamente, però, per i biellesi leggere del quartiere San Paolo o della galleria Leonardo da Vinci li farà sentire parte del racconto.

Quanto c’è di lei in ogni personaggio?
Più che di me direi che c’è un po’ di “biellesità” in ognuno di loro, tratti tipici del nostro modo di essere dove ognuno può riconoscersi. Ogni personaggio ha una sua particolarità, un vissuto che lo condiziona potremmo dire. Una cosa però alla quale tenevo molto era quella di far emergere una figura femminile “forte” e penso di esserci riuscito sia con la Dj Silvia Bonino Sala, la Tigre, che con una misteriosa ragazza di Oropa che aiuterà Giulio nelle sue indagini. Due donne che hanno sofferto nella vita ma che riescono a trasmettere la loro forza e il loro amore a chi le circonda diventando delle guide e dei supporti per le persone che hanno la fortuna di conoscerle.

Un omaggio alla figura femminile e anche a Silvia Avallone la famosa scrittrice biellese che cita spesso nel suo libro.
Ho avuto la fortuna di conoscere Silvia durante la presentazione alla libreria Giovannacci del suo ultimo lavoro “Un’amicizia”. Una persona veramente disponibile e, parlando con lei, ho scoperto che abbiamo frequentato, in anni diversi ovviamente, le stesse scuole, una coincidenza che, però, mi ha fatto riflettere e sorridere allo stesso tempo. Le ho anche inviato il mio libro con la speranza che lo legga e magari mi dia qualche suggerimento.

L’Avallone, però, non è l’unica autrice che cita nel suo libro, sono diversi gli autori di cui parla nelle sue pagine?
Sì, sono diverse le citazioni, ma non solo legate al mondo della letteratura. Io amo molto leggere, ma anche i film e la musica e così nelle mie pagine ho riportato stralci di testi musicali, del resto uno dei protagonisti fa il Dj, come di personaggi televisivi: il vice ispettore della questura, Salvo Mirabelli, una sorta di padre adottivo di Giulio, parla come Montalbano e non vede la differenza tra Biella e Vigata. Insomma un libro ambientato a Biella che descrive la nostra città, parla di biellesi ma che non si chiude al mondo, anzi.

 

mfp

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