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Biella in caduta libera tra le città “green”

In fondo alla graduatoria per trasporti pubblici e produzione di rifiuti, va meglio per quanto riguarda i consumi idrici.

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Pessime notizie dal punto di vista ambientale. Biella è solo trentaquattresima nella classifica delle città green in Italia, registrando così una perdita di ben venticinque posizioni rispetto all’anno scorso. Tragico è anche il dato riguardante i trasporti pubblici: il nostro capoluogo, infatti, si piazza al 101esimo posto. È quanto emerge da “Ecosistema urbano 2021”, il rapporto annuale realizzato da Legambiente con lo scopo di definire, basandosi su diciotto parametri raggruppati a loro volta in cinque macroaree (aria, acqua, rifiuti, mobilità, ambiente), quali siano i centri urbani “più green”. I dati fanno riferimento a tutti i capoluoghi di provincia italiani, per un totale di 105 agglomerati cittadini coinvolti.
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, Biella, pur essendo circondata da montagne, non si piazza tra i primi. Anzi, rispetto a quanto rilevato dai dati del 2019, la situazione del nostro capoluogo di provincia è un vero e proprio disastro. Se due anni fa, infatti, Biella è riuscita a conquistare un dignitosissimo nono posto, rientrando quindi tra i dieci centri urbani più green a livello italiano e scalando notevolmente la classifica nazionale – di ben dieci posizioni – rispetto al 2018, i numeri di quest’anno, che vedono Biella trentaquattresima, sono indice di un deplorevole declino.
Dunque, secondo la stima di Legambiente recentemente pubblicata (facendo riferimento ai dati del 2020), Biella, rispetto all’anno precedente, perde venticinque posizioni, per farsi precedere da trentatré capoluoghi, tra cui, addirittura, Milano. Numeri che generano vergogna e disappunto, considerando le risorse della nostra città.
Il nostro centro urbano non fa una bella figura nemmeno nelle classifiche parziali: Biella si piazza in trentesima posizione per gli alberi piantati in aree di Proprietà pubblica, diciassettesima per le isole pedonali, dodicesima per l’uso pubblico di energia solare, sessantacinquesima per il verde urbano così come per le emissioni di ozono. Uno dei pochi dati positivi è quello che riguarda il consumo idrico: il nostro capoluogo è diciottesimo, con un utilizzo pro capite giornaliero, in media, di 126 litri. Disastroso è, invece, il risultato della nostra città nell’ambito dei rifiuti prodotti: novantesima.
In fatto di ambiente, dunque, il bilancio generale del nostro capoluogo è purtroppo negativo.

Viola Borio

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