Attualità
Benzinai, dal 1° agosto obbligo di esporre il prezzo medio
La maggior parte dei gestori tra indifferenza e contrarietà
Dal 1° agosto entrerà in vigore per i gestori delle stazioni di rifornimento, l’obbligo di esporre, oltre alle tariffe applicate sulla propria area di servizio, anche il “prezzo medio” dei carburanti.
Tale legge è stata approvata in Parlamento il 10 marzo e prevede l’esposizione della media regionale sulle viabilità ordinarie e quella nazionale sulle autostrade. I gestori sono tenuti a seguire particolari regole: ad esempio i prezzi medi dei carburanti devono essere rappresentati a caratteri alti di 12 centimetri ed esposti entro due ore dall’apertura o alle 10.30. Se ciò non viene effettuato la multa può arrivare a un valore di 2000 euro.
Cosa pensano i gestori biellesi riguardo a questa direttiva?
Molti sono contrari e infastiditi come sostiene Ernesto Trabucchi gestore della stazione di servizio Q8 di Corso Europa: «Il Biellese – spiega -, è uno dei posti dove i carburanti sono meno cari in Piemonte a differenza di città come, ad esempio, Torino. Andando ad esporre il prezzo medio, che è senza dubbio più alto delle singole tariffe, le compagnie saranno portate ad aumentare i costi per essere conformi con quest’ultimo, eliminando la concorrenza tra i singoli e portando vantaggi alle compagnie petrolifere».
A queste parole fanno eco quelle di Emanuela Enoch del distributore Esso di via Ivrea: «Oltre a generare confusione, perché il cliente si ritrova 10 prezzi diversi esposti, è un intervento non efficace per il consumatore stesso poiché tutti saranno inclini ad aumentarlo per essere in linea con i prezzi medi. Per di più nei primi tempi sarà necessario cambiarlo a mano e se viene effettuato uno sbaglio la multa è tutt’altro che economica».
Problema che riscontrano anche Alessi Domenico del distributore Eni di Via Milano «Finché non sarà digitale dovrò venire a sostituirlo sia le domeniche che i giorni feriali. Sarà così per i primi mesi, non la trovo una grande operazione per i clienti».
Alessandro Delpiano del distributore Ip di via Ivrea la pensa allo stesso modo: «E’ una grande perdita di tempo venire tutti i giorni a cambiare un dato che a parer mio è pressoché inutile».
Non cambia il parere di Alberto Palazzo del distributore Ip di via Cottolengo: «Non sono d’accordo a costringere i gestori ad andare a lavorare anche le domeniche e i giorni di ferie, io personalmente mi trovo a dover venire sull’impianto per eseguire questa operazione del tutto inutile».
Altri invece si mostrano indifferenti a questa scelta: «A me non cambia niente ha commentato il gestore del distributore Esso di viale Macallè -. “ Mi adeguo alle leggi dello stato». «Sicuramente un aumento dei cartelli rende meno chiara la lettura dei prezzi ma non cambierà molto – sostengono Ivano Santolin del distributore Ip di via per Tollegno e il gestore del distributore Q8 di viale Macallè».
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