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«Basta buttare soldi, la funicolare va rifatta nuova»
La categorica presa di posizione dell’assessore Cristiano Franceschini
«Basta buttare soldi, la funicolare va rifatta nuova». Pochi giorni l’annuncio ufficiale del sindaco Marzio Olivero sulla “temporanea” chiusura della ex funicolare, prevista dal 1° settembre. Ora intanto la polemica è più accesa che mai.
In un comunicato stampa il primo cittadino ha spiegato le motivazioni che hanno spinto la sua giunta a prendere posizione. Una decisione che – a detta di alcuni – sarebbe stata rimandata anche troppo a lungo.
«Basta buttare soldi, la funicolare va rifatta nuova»
«Era necessario capire, era doveroso provare – ha precisato Olivero nella nota -. Ma ogni iniziativa, tutti i tentativi si sono rivelati vani. Ora risulterebbe davvero irresponsabile insistere nella ricerca di una soluzione ai congeniti problemi della storica funicolare di Biella. Claudicante (funziona solo una delle due cabine) e inaffidabile (il primo guasto avvenne il giorno stesso dell’inaugurazione, nel 2018, di quelli successivi si è ormai perso il conto)».
Sulla stessa lunghezza d’onda anche l’assessore ai Lavori pubblici, Cristiano Franceschini, che mette un punto all’odissea degli ascensori inclinati. «Il progetto di sostituzione della funicolare con gli ascensori è nato male e non poteva finire diversamente. E’ venuto il momento di dire “basta”. E’ ora di rifarne una nuova».
A pesare su questa decisione due fattori determinanti e strettamente correlati. I costi di manutenzione ordinaria e straordinaria – ormai insostenibili – e l’impossibilità di trovare nuovi manutentori.
Le motivazioni
Alle parole del primo cittadino fanno eco quelle dell’assessore. «Ormai si trattava soltanto di interventi a tampone, utili per arginare la situazione ma non per risolvere il problema. Con la conseguenza di costi di manutenzione esorbitanti e non più sostenibili. Basta buttare via denaro pubblico. Se poi aggiungiamo il fatto che non si riesce più a trovare una ditta disposta a occuparsi della manutenzione, il quadro è completo. La gara per l’affidamento del servizio, indetta lo scorso marzo, è andata deserta, giusto per intenderci. Insomma, bisognava avere il coraggio di dire basta e noi lo abbiamo fatto. Quello che però tengo a precisare è che nessuno resterà a piedi: dal 1° settembre saranno operativi dei bus sostitutivi».
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