Attualità
Auto vecchie: il Biellese ha il record di Euro 0 e 1
La situazione del parco macchine del Biellese è critica. Su 128.453 autovetture circolanti, le Euro 0 e 1 sono ben l’11%
Quando si parla di mobilità del futuro, sono tutti concordi: le nuove generazioni la sognano sostenibile, elettrica e digitale. Ma se da un lato si prospetta un futuro “green”, dall’altro bisogna scontrarsi con la fotografia attuale del parco auto circolante, come dimostra l’analisi del Centro Studi di AutoScout24 su base dati ACI, realizzata in occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente.
Auto vecchie: situazione critica nel Biellese
In questo settore la situazione del parco macchine del Biellese è critica. Su 128.453 autovetture circolanti (dati 2022), le più decrepite, Euro 0 e 1, sono ben 13.868 dunque il 10,8% del totale, una percentuale record a livello regionale. Un primato negativo che ci è conteso solamente dai cugini vercellesi che arrivano al 10,7%.
Le autovetture da Euro 0 a Euro 4, dunque quelle destinatarie di limitazioni alla circolazione sono ben la metà, vale a dire 62.892 pari al 49,0% del totale. In questa seconda fascia non siamo primi ma secondi essendo superati da Asti con il 51,1% (76.903 auto su 150.618). Le auto green biellesi (elettriche e ibride) sono ancora poco diffuse: nel 2022 nella nostra provincia erano 5.662, appena il 4,4% del totale.
La situazione in Piemonte
A livello regionale il dato positivo (o almeno in parte) è che nel 2022 le auto ibride ed elettriche in circolazione in Piemonte hanno raggiunto 135.973 vetture (+42,3% sul 2021), ma rispetto al totale rappresentano solo il 4,7% con le elettriche che si fermano allo 0,4%. Dati quindi in crescita ma non ancora sufficienti per un rinnovo radicale del parco auto esistente, storicamente datato e obsoleto: sempre nel 2022 sono 1.336.698 le vetture in circolazione con una classe di emissioni Euro 4 o inferiore (46,1% sul totale), di cui ben 265.388 addirittura Euro 0-1 (9,1%). Anche considerando l’età media, quasi quattro auto su dieci, pari a 1.027.945 vetture, hanno 15 anni o più.
La sfida dell’elettrico
Ed è proprio questa la vera sfida che il mondo automotive dovrà vincere. Il 2035, con il blocco della produzione di auto nuove termiche alimentate a benzina e diesel a favore dell’elettrico e degli e-fuel, segna una data storica, ma fino ad allora bisognerà investire in infrastrutture e tecnologia per fare in modo che gli italiani superino la forte diffidenza soprattutto verso il mondo delle full electric, penalizzato dalla scarsa autonomia delle batterie (per il 35% del campione) e dal costo elevato (33%).
Cosa accadrebbe, infatti, se il 2035 fosse fra sei mesi? Secondo gli ultimi dati di AutoScout24 sarebbe una corsa per accaparrarsi modelli benzina e diesel di ultima generazione, nuovi o usati recentissimi, così gli automobilisti potranno continuare a utilizzare questo tipo di alimentazioni.
Per favorire la sostituzione di un’auto datata il fattore economico resta comunque un aspetto importante per gli automobilisti, ma oltre agli incentivi un aiuto arriva proprio dal mondo digitale: grazie all’ampia disponibilità non solo di auto nuove ma anche usate ibride, elettriche, benzina e diesel di nuova generazione, i consumatori possono acquistare vetture di qualità a prezzi più “contenuti”, contribuendo significativamente al processo di “svecchiamento” del parco auto circolante. Su AutoScout24, infatti, ben il 54% delle auto presenti è Euro 6, il 13% ibrido ed elettrico e quasi sei auto su dieci hanno 5 anni o meno.
Le elettriche “pure” nella regione rappresentano la quota minoritaria (0,4%) e anche se si considerano le ibride ed elettriche insieme, la media non supera il 4,7% del totale. In particolare, a Torino si registra il tasso più alto di ibride ed elettriche tra le province (5,2%) rispetto al totale delle auto in circolazione. Seguono Novara (4,9%), Biella (4,4%), Vercelli (4,4%), Verbano Cusio Ossola (4,1%), Alessandria (4,1%), Cuneo (4,1%), e, fanalino di coda, Asti (3,4%).
Asti e Cuneo le province in cui il numero di auto ibride è aumentato di più
Le province che hanno visto nel 2022 la crescita maggiore di auto ibride ed elettriche rispetto al 2021 sono Asti e Cuneo, aumentate rispettivamente del +48,8% e +46,8%.
E se guardiamo alla classe di emissioni?
Il tasso più alto di vetture datate (Euro 4 o inferiore) si registra nella provincia di Asti, con il 51,1% sul totale delle auto in circolazione. Seguono Biella (49%), Vercelli (48,4%), Alessandria (47,7%), Cuneo (46%), Torino (45,3%), Verbano Cusio Ossola (44,3%) e Novara (44,3%). Se si considerano solo le auto Euro 0 e 1, è Biella la provincia con il valore percentuale più alto sul totale (10,8%), mentre è Torino quella per auto in circolazione (126.640).
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Ardmando
12 Giugno 2023 at 8:36
Sul fatto che le nuove generazioni la sognino elettrica la dice lunga sulla loro ignoranza in materia. L’auto elettrica NON è l’auto del futuro, non è sostenibile, non è ecologica. Le nuove generazioni la sognano così perchè sono gli attuali produttori di auto che dicono loro di sognarla così, perchè fa fatturato. Stesso discorso per il fatto di limitare la circolazione con norme senza senso e restringenti. Il clima cambia e cambierà COMUNQUE, che vi piaccia o meno l’uomo c’entra poco o nulla con un fenomeno perfettamente naturale. Senza considerare il fatto che invece di puntare il dito contro l’Europa e gli Stati Uniti, chi fa certe statistiche dovrebbe guardare all’inquinamento prodotto da Cina e India.
Con l’aumento dei prezzi delle materie prime, cari signori, fatevene una ragione ma le auto circolanti saranno sempre più vecchie e non è rafforzando le restrizioni alla circolazione che spingerete le persone a cambiare auto: costringete un abbassamento globale del costo delle materie prime, costringete un abbassamento dei prezzi finali di prodotti (oltre ad aumentare gli stipendi) e allora FORSE otterrete un ringiovanimento del parco auto circolante.